Gennaio 2014 - Riceviamo e volentieri pubblichiamo
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Il manifesto di Filadelfo per leggere questa fase.
Dopo Norbert Elias sappiamo delle corti dove ci sono ancelle e servi.
Io non voglio fare il giornalista e divulgo da solo le mie tesi.
Fate girare. Divulgate.

- L'imperialismo. Contro i revisionismi - La NATO - Il plusvalore: note - Il plusvalore: note militanti - Marx e le macchine appunto - Sartori -
- Lettera ad un compagno del PRC - Va detto - Lo schiaccia noci per Del Noce - L'ILVA di Taranto - Vecchia civiltà - Il debito non va pagato -
- Il Liberalismo lettera - L'Italia liberale e Giolitti - Il fallimento della carboneria - I comandi salariali -
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Cari amici di Pensieri di cartapesta. Prima che la falce di Tonino cancelli - Togliatti ed il salto di classe, discorso di Giacomo -
- Manifesto ateista con Condorcet i nostri progressi - Nota di precisazione sul perché del comunismo e sul da farsi -
- l 68 Comunisti e non, ma la migliore generazione - Difesa del sessantotto che non porta al berlusconismo come scrive Perniola - La libertà - Grillo -
- Il fascismo di oggi ed i suoi capri espiatori - L’unica via è quella dei diritti e di un partito del lavoro - La fine del lavoro: Premessa sulla scienza e punctum - Il Partito - Attualità di Gramsci - L'antisemitismo -  Liberalizzare il consumo delle sostanze stupefacenti - La Chiesa ha sempre nuovi inganni -
- Ultima invocazione - L'operaio sociale - Les élites - Gli intellettuali -  Il fascismo di oggi ed i suoi capri espiatori - Lettera -
- Contro il PD per legittima difesa -

Lenin è il maggiore pensatore che il movimento operaio rivoluzionario, da Marx in poi, abbia mai avuto.
Certo gli opportunisti, i quali non possono ormai più misconoscere o tacere la sua importanza,
preferiscono dire che Lenin fu un grande uomo politico russo.
(Gyorgy Lukacs)

 
L’imperialismo. Contro i revisionismi.
 
L’imperialismo, o capitalismo dei monopoli, lo chiamiamo finanziarizzazione, ed è la fase putrescente del capitalismo, la senescenza del capitalismo in cui i paesi imperialisti campano di una rendita imperialista alle spalle del resto del mondo, tenendone al margine le economie prendendone le ricchezze vedete la Libia e prima l’Iraq.  Il capitalismo della libera concorrenza si trasforma nel suo opposto, tuttavia la “pre-condizione” è nel feroce darwinismo sociale che si muta nel dispotismo di una precisa classe nello stato: la borghesia. Lo stato borghese è un comitato d’affari e causa la rovina del proletariato, spingendo tra le fila dei poveri la classe media che con il welfare rinunciava alla rivoluzione – annoverando, nella repressione, vittime come Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi, chi sarà il prossimo?.
Il capitalismo, che vive grazie al mercato mondiale, ha un'ideologia precisa che nasconde i reali rapporti economico-sociali. Il capitalismo, dunque, partendo da ciò, per propria premessa vuole il dominio, distrugge la concorrenza, assoggetta popoli e culture. La lotta di classe mondiale viene con il terrorismo della borghesia, volto ad arruolare le giovani forze intellettuali per mezzo di idee vecchie ma travestite di novità, torniamo al liberalismo gretto dove i diritti politici li hanno solo i detentori della proprietà, o  mode borghesi che minano le teorie autentiche che la pratica di milioni di comunisti conferma; poi altre teorie servono per sviare dal problema del lavoro sfruttato e dalla natura di classe della società in tutti i suoi rapporti, siamo insomma di fronte al nuovo opportunismo ed al revisionismo che alla borghesia sembra estremismo, mi riferisco alla mercificazione delle idee del sessantotto e all’incapacità delle sinistre di avere un progetto che permetta a loro stesse di prendere il potere. Archiviata da Stalin l’estinzione dello stato con l’accusa di dogmatismo, il comunismo deve invece disarticolare lo stato di classe e sostituirlo con un'altra macchina per la partecipazione delle masse. Lo stato, in una certa fase, serve ancora al proletariato. Abbiamo un sogno nel cuore: Berlusconi a San Vittore ma su questa strada dispiace dirlo ma i vertici del PD ex DS sono stati cooptati dalla CIA, sono filo imperialisti. Un partito piglia tutto come diceva lo studioso Kirkeimer, seguono l’idea di chi non li vota si prostituiscono per prendere voti e non vanno in pezzi avendo in seno idee e gruppi divergenti.I compiti inderogabili sono ridistribuire il lavoro fare importanti nazionalizzazioni per arrestare una borghesia che delocalizzando toglie reddito al paese lavorando contro l’interesse nazionale. Bisogna procedere con due mezzi:
1) Nazionalizzare le banche o accorparle in una banca centrale controllata dallo stato, quindi se hai un euro o un milione, non perdi nulla comunque.
2) Eliminare il segreto bancario e il segreto commerciale, lo stato deve essere esattore.
 
La fase del capitalismo finanziario è l’imperialismo. La concorrenza per direzione e concentrazione di capitali, per controllo di rami diversi dell’industria diventa monopolio in diverse sfere dell’economia, determinando i prezzi e detenendo il controllo monopolistico della tecnica e dei tecnici, attuando la divisione del lavoro mondiale; interi paesi, cosiddette democrazie, vengono assoggettate dalla finanza che mette i suoi uomini, agronomi e tecnici, per controllare e rapinare interi popoli. Le grandi società per azioni sono, con la scomparsa del capitalista individuale, guidate da un pugno di uomini che controllano con il 40-50% società madri, società sorelle e società cugine. Il controllo del credito che il partito della borghesia dà ai capitalisti permette che lo stato-banca estrometta i partiti e appoggi, come era la DC, un partito-stato, uomini che sono solo espressione del potere finanziario di alcune potenze imperialistiche, abbiamo dunque un'aristocrazia finanziaria, sono le banche a seguire le borghesie di alcuni paesi e a entrare nei consigli di amministrazione dove siedono politici, dove uomini dello stato si assoggettano al potere della grande finanza; il capitalismo finanziario, unione del capitale industriale e mercantile, è di poche grandi superpotenze, ed è il G8, con la NATO, il suo braccio armato, a permettere lo strapotere economico. Il capitalismo monopolistico non vede un'unità delle nazioni in uno stato unico d’Europa, lega mariana per via delle stellette: questo stato è esente da un unico trust, tuttavia è guidato da S.p.A. enormi. Chi fa leghe per la pace si prepara alla guerra, e così è stato da quando è caduto il muro di Berlino.Un keynesismo militare lo stato da commesse a l’industria militare ed aiuti, la guerra segna la ricerca scientifica dandogli compiti. Riempire e granai non gli arsenali. Assistiamo a questo la prima industria è quella del missile e decide la ricerca il pentagono la scienza è asservita alla ricerca militare. Le borghesie come massonerie investono nella sfera industriale militare ed eleggono i presidenti degli stati uniti al posto del popolo.La guerra non è sempre e comunque un male se è come la guerra partigiana una guerra di liberazione contro un oppressore. Non esistono più le nomenklature dei partiti, gli uomini di governo sono uomini dello stato-banca delle potenze imperialistiche europea e americana, dietro il cui accordo sono i trust di multinazionali che studiano popoli e culture per imporre a essi il modo di vivere occidentale, e questo a prezzo della vita: sono finte democrazie per impedire il socialismo! Non vogliono la guerra civile in casa, e dunque esportano le contraddizioni di un capitalismo putrescente, che dietro la crisi finanziaria ha manifestato una delle sue endemiche crisi da sovrapproduzione, gettando sul lastrico proletari operai. Per salvare le banche ed attaccare cosa resta della ricchezza di un paese chiedono altre privatizzazioni è la Germania coloro che anche in America sono detentori di un debito che non gli va pagato. In altri paesi, per mezzo della guerra, del golpe e del terrorismo, l’imperialismo si è fatto e continua a farsi conoscere. L’immigrazione e la morte è riservata al proletariato che paga il prezzo dello sciovinismo che lo divide e le borghesie comprimono i salari dividono in bianchi e neri analfabeti e colti, riproducendo le classi. La teoria comunista elaborata dai classici del marxismo ha, come dato di partenza, lo sfruttamento sistematico del lavoro, la produzione del plusvalore “fine a sé stesso” e il racket borghese per prendere e dividere questo furto all’interno della società. La finanziarizzazione è una fase che il proletariato paga con la delocalizzazione e la perdita del lavoro, allo scopo di spezzare le rivendicazioni della classe, la sua forza strategica, imponendo a questa i costi materiali e morali della crisi, promuovendo lo sciovinismo e togliendo al proletariato i suoi capi di fatto cooptati dalla borghesia: vogliono che il sindacato sia  del padrone, al fine di togliere ogni elemento di collegamento  nella società, vogliono la concertazione, sono collusivi usando la flessibilità del lavoro per ricattare i lavoratori, perché devono distruggere il potere strategico della classe che ha bisogno di riorganizzarsi, anche a partire dalla manovra che si è consumata contro la sinistra, che è stata eliminata dalle competizioni politiche e che forse non potrà tornarci più anche grazie ai cattivi consiglieri che ha in seno e all’idea suicida di non voler un partito comunista ma sciami, individui. Dagli anni settanta siamo in questa fase di crisi, ovvero nella caduta tendenziale dei saggi di profitto che porta alla ricomposizione del capitale con l’estromissione della forza lavoro. Il capitalismo e il ruolo dei sindacati nella programmazione economica garantivano il proletariato in una fase che era quella del ruolo nello stato dei sindacati, ciò ha iniziato a cessare con l’abrogazione della scala mobile dei salari. Quelle politiche sono andate a gambe all’aria, bisogna che lo stato in questa fase ridistribuisca il lavoro sociale - lavorare tutti, lavorare meno - bisogna procedere in fretta con delle nazionalizzazioni, a cominciare dal conflitto d’interessi di Berlusconi, togliergli le televisioni, anche se i suoi alleati del PD non vogliono, in quanto servono anche a loro quegli apparati ideologici che veicolano le ideologie che fanno l’asservimento del cittadino. La guerra imperialista, e dunque le borghesie che la sostengono, ammanta di parole il loro dizionario di neologismi come peace keeping, peace enforcing, peace building, lingua degli schiavi. Oggi l’Italia del mediterraneo è una porta-aerei pronta a colpire Hamas, mentre ieri erano le stragi di stato il grande impegno politico strategico nella nostra area, vogliono far credere all’ossimoro guerra-umanitaria. Le aree del mondo nelle quali, per sovrapproduzione di capitali, si porta la guerra per il proletariato, è solo guerra imperialista sostenuta dalle borghesie imperialiste che hanno le loro sedi e i loro apparati ideologici di stato: sono putrescenza di un mondo che al proletariato riserva la miseria e la morte, l’inquinamento del globo e le sovrappopolazione. La città imperialista nasce dalla speculazione edilizia, dai fondi su cui le banche invitano le borghesie a investire, e il paesaggio ne esce violentato, per questo abbiamo ogni anno per problemi di un territorio devastato.Il movimento NO TAV pone problemi grandi e dimostra ogni giorno che non si rispetta la gente che non c’è la cosiddetta democrazia, deportano la popolazione violentano il territorio al fine del profitto, e si prepara lo stato ad una delle più grandi ondate repressive, prepariamoci.Prima i militari ma al controllo si uniranno giudici di ogni risma.Si vuole la disoccupazione per comprimere i salari ed in questo c’è una perdita del surplus potenziale.Lavorare meno lavorare tutti solo con il socialismo si può innalzare la vita delle persone sollevandole dai bisogni primari e portandole allo studio e tempi di vita liberi dalle catene del lavoro alienato.L’imperialismo come cricca vuole togliere ai paesi, alle economie che assoggetta la stessa capacità produttiva di sopperire ai bisogni per piazzare i suoi prodotti come pensa di fare in Europa la Germania assoggettando gli altri paesi europei.Una borghesia non produttiva e dei regimi che mettono gli imperialisti pensate all’Egitto, sono funzionali all’asservimento imperialista.La guerra in Iraq, Siria funzionale a distruggere industria beni strumentali e sempre portare indietro di cinquant’anni un paese per asservirlo.L’ultimo prodotto ideologico che serve all’imperialismo per fare stare il resto mondo nell’arretratezza è l’integralismo islamico che si ritorce contro, ieri erano i fascismi in centro e sud america, la dc in Italia.
 
 La Nato

La nato ha sede a Mons, a sud ovest di Bruxelles, ed è il patto Atlantico. Dei paesi facenti parte di questo patto, le politiche sono vincolate, gli ambasciatori Nato che nessuno conosce di fatto danno le direttive ai governi e non i governi agli ambasciatori. In dodici ore si può convocare un plenum e rimuovere l’ambasciatore Nato che può aver già aderito alle direttive scelte, decise dagli Stati Uniti d’America, o, come si dice, a maggioranza di fatto. Senza dirci nulla, può partire una guerra lampo come nel caso della tensione nel golfo della Sirte. I governi non c’entrano con le scelte della Nato che ha una sua struttura e un suo esercito indipendente da quello nazionale dei singoli paesi membri. Viviamo una sovranità limitata. Lo scopo di questo era aiutare le borghesie nel caso vincesse in un paese la lotta di classe. Era possibile usare mine atomiche e buttare giù aerei civili (Ustica). C’è sempre stato il segreto sulla stessa attività Nato in materia di antiterrorismo, di fatto di terrorismo, assoldando persone come gli estremisti neonazisti e neofascisti che sono stati co-responsabili delle stragi con i servizi italiani (Maletti docet). L’arma dei carabinieri, logisticamente, è a Mons collabora con la Nato. Nessun governo con membri contrari alla politica Nato è approvato, e questa è la condizione per cui la sinistra è scomparsa compromettendosi con queste politiche.Berlinguer sbagliando vide la Nato solo come patto di difesa, escogitò di dire che uscire dalla Nato avrebbe interrotto il processo di distensione, forse non sbagliò altre cose.Ma la struttura Gladio in seno alla Nato era la risposta anche al comunismo italiano.
 
 Il plusvalore: “note”
 
Il tempo di lavoro necessario è quel tempo nell’arco della giornata lavorativa (mettiamo 9 ore su 12 complessive) in cui il lavoratore paga il suo salario. Il plusvalore è eccedenza di tempo, è lavoro gratis, è furto di ore le restanti 2 ore. Il prolungamento della giornata lavorativa fino a consumare il lavoratore e ad abbreviarne l’aspettativa di vita (vecchi a quarant’anni) logorando lo strumento, ovvero il lavoratore stesso, è il modo del plusvalore assoluto che arrivava, e arriva al prolungamento della giornata lavorativa fino a dodici ore, se non di più. Dickens  che pure sapeva qualcosa, vivendo nell’epoca dei fatti più atroci della rivoluzione industriale; fatti che non sono estranei al nostro aggravato presente. Il lavoro minorile, oltre al carico di lavoro e alla sottrazione dello studio che portano al mancato sviluppo della giovane persona, continua criminalmente ed è mafiosamente taciuto; l’uomo di colore è titenuto il clandestino, toglie lavoro ai minorenni, ieri illegali e sottopagati; oggi illegale è l’uomo di colore, sotto ricatto questi lavora per pochissimo, è un lavoratore declassato.
Esistono  giornate di lavoro di dodici o addirittura quindici ore? Sì, con i cottimisti e gli animal spirit si ha una squadra che aggiunge pezzi, arriva al supersfruttamento di coloro che spesso lavorano anche a domicilio in sub-appalto, senza nessun tipo di tutela e garanzia. Il plusvalore assoluto non è da analizzare qui (esso è un modo dello sfruttamento dei salariati). Il plusvalore relativo vede la diminuzione del tempo di lavoro necessario, se prima servivano 9 ore per dare il sostentamento al lavoratore (cioè il suo salario) e poi altre 3 erano di plusvalore (giornata di lavoro tipo), adesso si sottrae al salario un'ora, ergo si hanno 8 ore di lavoro necessario e 4 di plusvalore: così si va danneggiare la vita del lavoratore. La diminuzione del tempo di lavoro necessario alla produzione dei valori d’uso fa diminuire il prezzo degli stessi beni che consuma il lavoratore? In parte, non è detto che siano beni della stessa sfera in cui lavora (paradosso che sarebbe ripagato con una quota del suo prodotto pur non essendo in un regime capitalistico!) lui (il lavoratore) vedrà cadere il valore del suo lavoro, diminuendo il tempo di lavoro necessario, cade la sua utilità tout court.
Del plusvalore relativo, questi sono gli aspetti generali:
1) L’aumento della produttività cambia nello stesso tempo in cui si concentra lo sfruttamento, è più intensivo in un minuto, ci si estenua in più operazioni.
2) Molte persone non servono più il lavoro che prima necessitava di 20 persone, ora lo fanno quattro persone. In ultimo, diminuisce il valore delle merci, e rispetto a ciò i prezzi che anche un regime monopolistico mette a proprio piacimento. Il lavoratore allora perde il valore del suo salario, pagherebbe meno le merci e sentirebbe, a causa dell’incivilimento, nuovi bisogni.
Tutto ciò è solo una nota approssimativa.
  
Il Plusvalore: “note militanti”
 
Il plusvalore c’è anche nell’economia socialista, solo che viene ridistribuito per il bene comune e non è racket tra ceti e classi che campano sullo sfruttamento di un'altra classe.
Il plusvalore nelle merci tangibili è un prodotto che nella circolazione è merce venduta, la quale torna come denaro; altrimenti è cosa si è messo in attività.
Il lavoro produttivo è quello che genera plusvalore: anche una segretaria crea plusvalore. Il lavoro detto immateriale crea s, ne è un esempio il prestare servizi, come la cura della persona o il lavoro di centralinista, ciò crea eccedenza di lavoro umano e dà plusvalore: lavoro che non è mai lavoro per sé stessi e per i propri diretti bisogni, ma alienamento da altre proprie capacità-lavoro salariato.  “Il padrone kulaco estorce plusvalore”, suole dire Marx: si comprende che senza plusvalore non ci sarebbe nessuna attività economica come Marx dimostra. Il problema della riproduzione, da un primo ad un secondo capitale addizionale, inizia il suo ciclo con il plusvalore che, diventato denaro, permette di comprare altro capitale e altre materie prime, e quindi anche forza lavoro salariati, i quali sono il capitale variabile; il capitale costante invece sono il fondo l’edificio fabbrica e le macchine e tutti i beni strumentali in genere. La riproduzione da un primo ad un secondo capitale dimostra l’effetto del plusvalore.
Dovevo iniziare con la definizione del concetto di plusvalore è sopralavoro sopravalore. Il plusvalore è dato dall’attività umana e sono importanti alcuni rapporti per comprendere questa legge bronzea dell’economia politica. Il saggio di plusvalore è dato da questo rapporto: il tasso di plusvalore PL/V, cioè plusvalore: PL è / diviso V, cioè capitale variabile. L’aumento del tasso di PL, ovvero il Plusvalore è dato dal rapporto PL/C. Plusvalore diviso capitale costante. Al modo storicamente determinato della produzione capitalistica interessa produrre per incamerare plusvalore diversamente da altre forme storiche di produzione; dall’analisi di Marx a noi, questa tendenza si è aggravata e non è né cambiata né mitigata. Il produrre secondo il metodo capitalistico, i diversi capitali in concorrenza, come dire i capitalismi, pur diversi nei continenti, sono uguali nell’incessante tendenza di pompare plusvalore quanto più possono esserlo dal lavoro umano, ovvero da quella parte del capitale che è il lavoro. Il capitale si compone organicamente in un rapporto che è: capitale costante/capitale variabile; cioè C/V-/ è il segno di divisione di rapporto. Al modo della produzione capitalistico, che si basa sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e sulla forma del lavoro salariato, interessa prendere plusvalore, questo significa storicamente il più alto grado di sfruttamento del lavoro umano, il più grande furto di tempo di lavoro ai lavoratori, l’incameramento di plusvalore, cioè di prodotto per le merci tangibili. Ovvero l’eccedenza di tempo che supera il tempo necessario in cui si trasferisce il lavoro valore per pagare i salari.
Il resto del tempo lavorativo è creatore di surplus, un altro modo per definire tecnicamente il termine di plusvalore. Il capitalismo, rispetto alla sua preistoria, è capace di spiegarci la propria genesi a guisa di come lo scheletro dell’uomo è l’anello che ci congiunge alla scimmia in un'evoluzione nella quale il presente si riesce a dedurre dal suo passato (materialismo storico), cioè storia in cui l’esistenza delle classi, lo sfruttamento e, come ripeto, il plusvalore, preparavano il capitalismo: questo si differenzia storicamente, inteso come epoca, dalle precedenti per l’introduzione delle macchine; ciò è motivo dettato da ragioni di concorrenza e non da spirito pio che voglia alleviare fatiche al lavoratore: l’uso capitalistico delle macchine, costretti i capitalisti ad introdurle, muta e cagiona molte cose che non risolviamo qui in un appunto.
Se è il lavoro umano a creare plusvalore, è dal rapporto tra grandezza del plusvalore e capitale variabile che si ha il tasso di plusvalore Pl/V. Questo tasso si incrementa o diminuisce nei diversi capitali nella loro diversa composizione organica data dal rapporto: C/V. Tale tasso aumenta come si vede (se aumenta!) con il rapporto plusvalore diviso per il valore costante Pl/C. Introdurre nella produzione macchinario, permette di fabbricare più pezzi in minor tempo, e determina dunque un costo minore dell’out put, ma decresce così il plusvalore: quindi il macchinario, cioè il capitale costante, determina in rapporto con la massa del plusvalore se c’è aumento.
Ripeto invece che il capitale variabile, cioè la forza lavoro e, come scriveva la Robinson, il “monte salari”, che è poi V, ci dà PL-plusvalore diviso V, uguale tasso di plusvalore. Questo appunto non ha pretesa esaustiva, ma ricacciate tante tentazioni delucida qualcosa, fa intravedere certi rapporti di sfruttamento nella chiarezza senza essere predica umanistica.
  
Note
Nota 1
Il plusvalore è “sopralavoro sopravalore”, è un furto continuativo che avviene sui lavoratori, non solo sugli operai di cui a molti non importa un fico secco! È una legge economica tradottasi in verità sociale per gli ultimi e gli sfruttati, è teoria che hanno le masse e le muove nella lotta. Gli economisti aggirano questa legge così centrale, essi sono colpevoli e mendaci, a furia di ripeterlo il problema deve essere entrato loro in testa. Le mie sono note militanti nate da studio militante, ciò che è vero e più importante è ciò di cui non si parla. Al centro della vita ci sono il lavoro e il suo sfruttamento, e ciò va declamato: una verità sociale che nasce dal rapporto reciproco tra gli uomini. Il plusvalore è un'estesa teoria che io riprendo da Marx e che vi espongo perché da Marx adesso è teoria dell’umanità, non cosa esoterica per pochi: questa teoria va stampata in fronte a ogni persona per dare dignità e coraggio e affrontare quelli che sono rapporti non di amicizia ma di antagonismo, i rapporti economici tra le classi. In più parti, per poche righe non esaustive, affronto il suddetto tema e vi rimando a leggere l’autore de Il Capitale, libro che non è stato scritto per le università ma per il movimento dei lavoratori mondiale.
 Nota2
Non prendo la questione dall’inizio, l’inizio trovatelo voi nel libretto.
Dunque, se occorrevano dodici persone per fare un lavoro e adesso ne bastano dieci, le due persone in esubero adesso potranno dedicarsi a cose che non sono di prima necessità. I generi di lusso sono prodotti all’aumentare della massa del plusvalore, tempo di lavoro appropriato dal capitalista. Più c’è sfruttamento intensivo, più aumenta la massa del plusvalore in certi rapporti, si crea allora una produzione che non è per tutti, ovvero dei beni di lusso. Come il non-lavoro è alle spalle della gente che lavora (ed è possibile rubando plusvalore campando di questo), in tal modo, vicino al capitalista, ci sono parassiti come quelli che attaccano gli organismi viventi: essi non producono ma neanche sono direttamente coinvolti nel processo produttivo, in alcun modo essi non sono nemmeno proprietari di mezzi di produzione, ma nella medesima maniera sono come parassiti, essi sfruttano prendendo parte a un racket che si spartisce il plusvalore: plusvalore che non nasce nella circolazione, come dicono i sicofanti delle imprese e delle sorti migliori e progressive del mercato: il plusvalore è lavoro gratuito-pluslavoro: una volta che il lavoratore ha lavorato per un tot per il suo mero sostentamento trasferendo ciò che vende il suo lavoro, ovvero la sua mera capacità lavorativa oggettificandola nel prodotto, ha pagato il suo salario, e il resto del tempo è plusvalore-sopralavoro, cioè: sopravalore.
Valore? Valore è erogazione di lavoro. Se c’è l’albero del pane e non c’è che da prenderselo con un giorno di lavoro, questo ti può dare da mangiare per un mese, ovvero un giorno di lavoro alla volta; nei rapporti di sfruttamento capitalistici,  la frusta è più potente a battere il lavoratore di quella che sia la frusta dello schiavista. Per trenta giorni lavori per il capitalista, il trentunesimo giorno l’albero ti dà il pane quando precedentemente era al primo giorno di lavoro che ottenevi cosa ti serviva. Marx ricorre a questo esempio (l’albero del pane).
 
 L’A,B,C dei testi sul plusvalore è quello da leggere per primo, ma lo metto qui sperando di aver creato in voi un interesse che a volte è raro.
Il capitale inizia come denaro e troviamo sempre denaro alla fine del processo. Il capitale è denaro in processo. Questo denaro compra per vendere D-M-D.
Il fine del capitale non è produrre per i bisogni, bensì produrre per estorcere plusvalore, tutti lo sanno, ma questo plusvalore, stando allo scambio tra merci, è tra merci anche intangibili, ci fa dire che “il lavoro pagato è una grandezza non commensurabile con il lavoro realmente svolto” (Engels).
Il lavoratore, quando cessa di lavorare per il suo sostentamento, lavora per creare plusvalore, eccedenza di tempo. Si può prolungare questa sezione di tempo in cui il valore oggettivato che ammortizza il costo del salario è una sezione di una linea che si può prolungare o accorciare secondo il modo di estorsione del plusvalore assoluto, cioè il prolungamento della giornata lavorativa.
Il plusvalore relativo - un certo rapporto - le macchine, nell’uso capitalistico, concentrano il tempo  di lavoro rendendo il lavoro più produttivo; il lavoro dà più plusvalore, diminuiscono tendenzialmente il numero degli occupati e si accorcia la giornata lavorativa (il mero sostentamento del lavoratore che si dovrà riprodurre, quindi della sua prole che prenderà il suo posto ci fa dire che il capitale, come rapporto sociale di dominio, crea la stessa classe lavoratrice, ma Marx è ancora più preciso,parte della classe lavoratrice già esisteva).
I salari sono inferiori al mantenimento dei beni di sostentamento il cui costo varia con i climi e il livello di incivilimento, quest’ultimo passa a considerare questi beni ora necessari ora no, o addirittura. C’è, come si dice, un intreccio tra plusvalore assoluto e allungamento della giornata lavorativa (e plusvalore relativo), diminuzione del tempo necessario per la creazione di merci.
I capitali e la loro diversa composizione agiscono in concorrenza, ma ciò che non varia è che il fine ultimo è la produzione di merci e la premessa che il lavoro sia una merce, non varia che le merci, per quel che concerne il valore di queste, attengano alla merceologia, e che dunque il processo lavorativo attenga alla tecnologia.
Le materie e gli strumenti sono capitale come il lavoro, che è valore d’uso, è merce, merce che nei rapporti di dominio sulla società e la natura diventa merce sostituibile ricattabile: si vende la propria capacità lavorativa a certe condizioni, certo che il lavoratore ha come valore di scambio poco: ha solo qualcosa che deve essere messo in atto nel processo lavorativo nel quale si aliena non avendo nemmeno strumenti o materie prime che sono del capitale; l’eguaglianza giuridica, la libertà che è libertà di alienarsi ed entrare non schiavisticamente senza la coercizione fisica (nel rapporto capitalistico), è il solo metodo che egli trova, è la sussunzione reale di ogni attività al dominio capitalistico, vuol dire che ogni cosa esistente è merce, e ciò presuppone due classi in lotta: espropriatori ed espropriati.
L’egoismo subentra in ogni rapporto disumanizzandolo (posizione umanistica), la concorrenza tra produttori è un aspetto, l’altro aspetto della concorrenza è quella guerra tra poveri che costringe la classe lavoratrice a posizioni di difesa esangue. Se sono alti i salari, sono bassi i profitti, per questo una merce, ovvero il lavoro, deve essere costantemente deprezzata facendo sempre affluire nuovi lavoratori  che cercano di essere assunti. Al livello del capitale devono articolarsi le lotte dei comunisti ed essere internazionali. Il comunismo non usa l’economia per giustificare lo stato di cose esistenti, che invece vuole rovesciare-abolendo lo sfruttamento, permettendo graduali difese e via via nuovi diritti.
Il comunismo è l’orizzonte imprescindibile per ogni lotta rivoluzionaria (unione di teoria e pratica), ciò vuol dire dissoluzione delle classi nate con il capitalismo in rapporti determinati e quindi non eterni o naturali come i reazionari fanno credere negando la trasformazione sociale: i comunisti sono per la trasformazione rivoluzionaria dei vecchi rapporti di sudditanza e sfruttamento.
 
 Marx e le macchine appunto
 
Come parve ai filosofi greci per prodigiosa proiezione del futuro, le spole dei telai si sarebbero mosse da sole, e Marx di ciò rese merito… La società è come automa complessivo, come afferma Marx nel secondo tomo de Il Capitale: “automa collettivo’’ è in riferimento alla costruzione di macchine e al nesso con l’industria estrattiva, le miniere e la siderurgia. Da qui l’automa si mette in attività come mai prima. Abbiamo la produzione di macchine per mezzo di macchine. Il trasferimento del loro prezzo nei prodotti fino all’ammortamento, ma si ha la riduzione del lavoro umano e del prezzo dei pezzi che sostiene la domanda. Procedendo…
La prima conseguenza è la divisione dell’industria in due industrie.
1                                                                                                                                                                                                                                                                              L’industria dei beni di consumo.
2                                                                                                                                                                                                                                                                              L’industria dei mezzi di produzione.
L’industria dei mezzi di produzione sarebbe a dire la costruzione di macchine, questo spinge la prima industria a modernizzarsi, implementandosi di nuove macchine, e butta così fuori i lavoratori. Automatizza,  si dice oggi, esistendo macchine più complesse che controllano fasi di altre macchine.
Le macchine in serie e batterie sostituiscono anche altre macchine avviando la competizione fra produttori di macchine che ora, nella concorrenza, cederanno tutto il plus valore.
Il punto. Alla borghesia industriale, inizialmente, conviene avere le macchine ammettendo e determinando una situazione tale che non esistano altro lavoro e modo di produrre se non quello con le macchine. I loro tempi e la quantità di pezzi che producono.
Il modo di prendere il plus valore incide. Quella parte di prodotto non pagato che anche il padrone kulaco prendeva, determina che l’accumulazione (termine che definisce in Marx questo processo) cambi nel suo rapporto da assoluto. Plus valore assoluto allungando la giornata lavorativa a plus valore relativo, accorciando in tal senso la giornata lavorativa. In questo rapporto il saggio di plus valore, che è uguale al rapporto tra lavoro necessario e tempo di lavoro, spinge il lavoro necessario a riprodurre i bisogni del lavoratore a parte effimera, a un residuo di questa. Cioè quella quantità di prodotto in cui è atomizzato il valore che corrisponde al salario è meno dell’arco intero della giornata lavorativa. Il tempo intero, velocizzandosi i tempi, lascia molto tempo libero per i lavoratori. In effetti, lavorano in pochi, ma  concentrano il tempo di lavoro. Lavorano in pochi, in poco tempo ma molto intensamente. Fourier, il socialista utopista citato da Marx, paragonava questa condizione del lavoro salariato alla detenzione in carcere.
Con l’introduzione delle macchine, il lavoro salariato è l’unico lavoro che si trova svolto senza la gratificazione di saper fare qualcosa. L’operaio diventa operaio parziale rispetto alla fase e al compito, ma collettivo: ecco la definizione giusta: Capitalista collettivo ed operaio parziale.
Il valore non è più la base dei rapporti, giacché il tempo di lavoro cessa di essere misura plausibile del rapporto di lavoro. Ne risente, in modo rivoluzionario nelle premesse, l’andamento dei salari reali.
Rispetto alla composizione del capitale, cresce la parte di capitale fisso, o fix, e decresce il capitale variabile, ovvero la forza lavoro.
Il lavoratore al telaio meccanico addestrato in breve tempo all’uso della macchina è merce sostituibile. Quando le mule e le macchine a vapore non furono la forza motrice del lavoro, della grande produzione, si dovette creare la prima grande forza produttiva, ossia l'uomo-operario-proletario. Prima assoldato a giornata poi schiavo delle dodici ore. Tra le sua fila compaiono prima di tutto gli uomini, poi le donne e i bambini.
È la trasformazione e poi la stessa morte della manifattura. Il lavoratore, pressoché sostituibile e deprezzato, accanto a questi c'è il “serbatoio” di chi può sostituirlo a basso prezzo a ribasso. L’automa collettivo corrisponde, o meglio è quella fase in cui nei Grundrisse Marx, per la prima volta 1857, parla di automa collettivo della società nella quale cresce il capitale fisso; viene detto che il proletariato si dirige contro il capitale fisso e lo distrugge, perché chiaramente gli viene tolto lavoro. La tecnica dentro il capitale determina l’accumulazione capitalista diversa dalla precedente.
Alla stessa borghesia industriale non conviene introdurre le macchine oltre un certo rapporto, perché è spinta dalla concorrenza inter-capitalista. È condizione d’inizio alla sussunzione di ogni ramo, e sfera della produzione al modo della produzione, dominata da  classe che trasforma con le macchine, le quali danno potere a succitata     classe industriale e borghese, che non lascia altra attività e modo del produrre a cui corrisponde il lavoro salariato come unico mezzo di sussistenza per il proletariato. Nel Manifesto, Marx ed Engels sono chiarissimi su questo punto.
Il capitale fisso per esempio: le traversine delle ferrovie si cambiano con la manutenzione pezzo a pezzo, non in una volta sola. La circolazione del capitale fisso, quindi la sua esportazione, cioè l’esportazione di macchine come il credito all’estero che permette investimenti e produzione, determina che poi non si venda a chi ora sappia produrre. Un giornalista americano citato da Marx scrisse: “La guerra si fa per distruggere capitale fisso”. Macchine, cioè industrie ed infrastrutture.
Gli “inventori’’sono gli ingegneri, i tecnici che nelle pagine marxiane si ricordano per la costruzione e progettazione di macchine. Tra loro ci sono affogati ed uccisi, come si afferma nella letteratura succitata,  progetti lasciati nel cassetto dopo essere stati comprati. Frenando l’innovazione che ha altri costi. “La borghesia è una classe che rivoluziona il modo della produzione attraverso la tecnica continuamente’’.
Nel Manifesto Marx già intuì cosa le macchine nell’uso capitalistico determinassero con  e attraverso la loro introduzione. Usando gli uomini imponendo tempi e movimenti lesionanti e ripetuti in spazi angusti e sudici con furto di minuti che davano profitto. Il dottor Ure e i tecnici di “queste epopee…’’, i medici e Ramazzini, che scopriva quest'ultimo lesioni e abuso di bambini che ora lavoravano non sotto le otto ore. La tecnica del capitale e la disoccupazione seguente a una nuova rivoluzione tecnica, determinarono sconvolgimenti che gettarono sul lastrico file di lavoratori, dando la spinta alla concorrenza con altri produttori.
 
Sartori

Su La7 ci sono le lezioni di Sartori. Ieri diceva che il mercato non è un male, esso è persona servente, mentre se sentiamo Marx diremmo che è la teoria del valore-lavoro secondo cui nel prezzo c’è congelato il tempo di lavoro, dovremmo quindi pagare un enormità di cose fabbricate in modo vetusto. Il vero socialismo lo realizzerebbe il mercato.
Obiezione d’après Maurice Dobb: Nel primo volume de “Il Capitale” ci sarebbe la teoria che impropriamente Sartori chiama del valore lavoro, poi con la cura di Engels negli altri volumi, Marx parla di prezzi di produzione, fa un salto. Non ci si può basare solo sulla domanda e sull'offerta, c’è qualcosa di intrinseco alle merci dentro la produzione, da Ricardo fino a Sraffa, per determinare il prezzo.
Il discorso di Sartori del mercato che vuol dire servente la persona? Lo paghiamo poco, ma a costo di sfruttamento del lavoro con l'assenza di diritti e di lavoro ancora minorile. Credo proprio che quelli del professor Sartori siano papponi ideologici, come ammaestra a dire dei suoi avversari. Avendo dato un esame con un suo libro, mi sono accorto che una vera menzogna è contenuta nel celebre libro di Sartori,  “Democrazia, cos’è?” E questa è l'accusa di chi è più grande di lui, ovvero che Herbert Marcuse non avrebbe attaccato i paesi socialisti. Invece Marcuse scrisse -(Soviet marxism)  una critica impietosa del socialismo reale. Sartori è un incantatore di serpenti che sta bene con Lorenza Foschini che ricordiamo negli spot elettorali con Bettino Craxi.
 
 Lettera ad un compagno del PRC.

Caro Stefano io non so se voterò il PRC o Il PCL. Certo un partito comunista non è una setta di dieci persone. Io nemmeno sono Trotzkista, ma la critica di Trotzki è uno dei momenti più alti della coscienza dei comunisti da li dobbiamo partire, ineludibile la sua vita in questo viene dopo la sua teoria. Luciano Gruppi uno studioso ha raccolto gli scritti di Lenin su Trotzky. Il nostro non ha capito l’importanza dell’alleanza tra operai e contadini, voleva uno stato operaio. Lenin comprese l’importanza di questa alleanza con i contadini. Gli scritti di Lenin sull’agricoltura sono un esempio. Trotzky non voleva i sindacati Lenin comprese che in uno stato socialista servono i sindacati per difendere gli operai. La scrittura di Trotzky era luccicante. Nel partito bolscevico si parlava per decidere non tanto per parlare ci dice la Krupskaia. Lenin e non Trotzky ammise gli operai al vero e proprio lavoro politico non relegandoli sono ai compiti sindacali. La scrittura luccicante l’intellettuale cosmopolita il creatore dell’armata rossa Trotzky si augurava che crollassero i paesi socialisti con l’avvento di Stalin la rivoluzione sarebbe stata tradita. Siamo anche se c’è stato il ventesimo congresso nel 1956, divisi. Il Trotzkismo sembra oggi l’unica carta comunista possibile. Un giudizio obbiettivo su quei paesi non è stato dato. La storia la scrivono i vincitori. Perché noi ci siamo chiamati o meglio ci hanno chiamato come iscritti e militanti…Partito della Rifondazione comunista? Cosa dovevamo buttare via? Cosa dovevamo cambiare all’appello della storia. Se io potessi regalare a tutti le memorie della Krupskaia, non ne ho i mezzi. Meglio se fossi un editore, ripubblicherei. La mia vita con Lenin. Io leggo anche Stalin. Krupskaia scrisse: Hanno eretto statue ad Hillich ma non seguono le sue idee. Io rinverdirei contro la blasfemia di aver rimosso Lenin tutto il patrimonio che Il PRC ha dissipato e lasciato morire. La centralità di Lenin ci mette con la teoria dell’imperialismo sotto la luce giusta il mondo. Questo è il punto fondamentale il masterpiece di Lenin. L’imperialismo fase suprema del capitalismo. Il capitalismo finanziario il ruolo delle banche la fine della concorrenza e dei tanto invocati animal spirit di quel darwinismo sociale che muove le società. La grande concentrazione, i monopoli che cambiano il vecchio capitalismo. Siamo al SIM sistema imperialistico delle multinazionali. Gli stati sono i comitati d’affari della borghesia, e la democrazia è l’involucro dello sfruttamento, la forma socialdemocratica che dice che i partiti di sinistra come cavallo di Troia possano fare qualcosa al governo addirittura per le masse. E un idiozia. Gramsci e la sua importanza è quello che Palmiro Togliatti ci ha dato pensando al ruolo dell’America con il mondo diviso in blocchi. La rivoluzione non era possibile. Mi dispiace sentire Di liberto che dice rileggete stato e rivoluzione di Lenin, forse non l’ha letto lui o non lo ha capito come dovrebbe. Lenin come Marx e come Engels voleva l’estinzione dello stato. Vera critica a Stalin, che proponeva di archiviare quel testo in nome della Repubblica socialista. In proposito c’è il saggio di un filosofo:Valentino Gerratana, posso fartelo avere, sono poche paginette. Lo stato deve finire come l’aratro nel museo delle preistoria, scriveva Engels. Io mi sono un po’ rotto i coglioni. Di questa classe dirigente e digerente che porta sui suoi scudi i Capanna o Bertinotti che danno in errore l’assenza di un teoria, la mancanza di una scuola di partito e l’idea che ciascuno sia comunista come gli pare. Senza teoria rivoluzionaria non fai il partito. Abbiamo vista riproporre molti libri su Marx sono sicuro che ne avrai letti pure tu. Quello che è stato rimosso e Lenin che su un piano storico mondiale è importantissimo perche oltre al pensiero ha fatto i fatti, la rivoluzione. Mi dispiace non essere tra di voi non militare nel partito la nostra sezione che ho frequentato poco, era una realtà importante, ma oggi ci presentiamo sotto che bandiera?Altra questione il PRC ha una base troppo moderata, chiede da anni le stesse cose ed in passato il suo bagaglio chiamiamolo teorico è una parolaccia. Non si è arricchito:Neoliberismo, globalizzazione, crisi di civiltà. Lo spartito è quello lasciato da Bertinotti.Come laureato in psicologia e studente adesso di scienze politiche studio tanto. Come laureato in psicologia cosa ho imparato:Bertinotti ha un disturbo narcisistico della personalità, si stima troppo e non vede gli altri non compiendo un esame esatto della realtà. Se sono insulti o frescacce cerca su Wikipedia: Disturbo narcisistico della personalità. Una cosa disastrosa per noi. Credo che la nostra sia una sezione di rifondazione molto particolare ed un complimento che vi faccio vi salutate come Lenin:Saluti comunisti. La componente del PRC :Essere comunisti?Sono i migliori, tanto vi do ragione ma nella lotta dentro al partito come vanno le cose?Io non ho l’età per raccogliere l’importanza di Berlinguer, non mi piace il compromesso storico non mi piace essere sotto l’ombrello della Nato. Berlinguer passa torniamo ai nostri pensatori non solo ai politici il cui linguaggio è determinato da circostanze convenienze. Non mi piace essere comunista senza tessera, non mi piace Il Manifesto che sostiene movimenti e radicali borghesi, un elite di fatto che ne denuncerebbe altre ma certo molte analisi sono superiori a quelle del PRC. Concludo il merito del PCL. Sono stati i primi a non volere entrare nell’ultimo governo Prodi. Sono alternativi al centro sinistra sono stati i primi a dire come Lenin:Nazionalizziamo le banche ridistribuiamo il lavoro. Non paghiamo il debito. Io resto con i nostri maestri che per me sono:Marx, Lenin e le critiche che condivido e no di Rosa Luxemburg.Il compagno Stalin  è una complessa personalità filosofica il vero metro per giudicarlo è la storia, un Alessandro Magno, un Giulio Cesare, se non ci fosse stato Stalin l’Europa si sarebbe trasformata in un immenso campo di concentramento dove l’irrazionalità e la follia omicida nazista avrebbero vinto.Il solo sistema economico che non fosse capitalista l’abbiamo avuto con il grande compagno Stalin che fino a qui abbiamo pure criticato. La colpa di Stalin resta nella storia del comunismo per i nostri compagni morti in Spagna ed in tutto il mondo.Mantenere il potere è più difficile che prenderlo come scrisse il grande Niccolò Machiavelli.
 
Va detto.

Contano i rapporti di forza e basta. A testa bassa attaccano i lavoratori italiani ma si insinua una stoltezza proterva, quella che si crei lavoro licenziando, creando un insicurezza ed una paura tremende. Una lotta tra generazioni. Si licenzia un lavoratore usurato e si mette un giovane precario e continua un idea di lavoro come elemosina e benda sulla ferita di una società che proprio dal lavoro e dall’incapacità di crearlo e fare investimenti ha il suo cancro. Tra i lavoratori che non hanno abbassato la testa tra coloro che davano fastidio al padronato ed al suo interesse sono già pronti i calci ed i licenziamenti che diranno che sono per ragioni economiche. Poi ci saranno anche queste ragioni tra salari e produttività marginale. Sara una mortale mietitura che fino ad ora non si poteva fare. Tra le persone lesionate dal lavoro tra i cinquantenni e coloro che non sono più ad un passo dalla pensione, spostata sine die, ci saranno vittime. Il PD voleva far fare il lavoro sporco a Monti, il ricatto dello spread il diktat europeo tutto rientra in quello che è un ricatto ai più deboli, anziani precari classe operaia. Fino ad ora hanno pagato tutto. Il Pd questa cosiddetta sinistra ha nella moderazione della Camusso i suoi dubbi di cassa elettorale perde qualcosa del suo elettorato questo partito che non è del mondo del lavoro e sta con l’impresa. La stessa Confindustria è più moderata della professoressa Fornero. Per trent’anni ci hanno preso in giro adesso o ci portano alle elezioni e si rimandano a casa questi tecnici o non esiste più la democrazia in questo paese. Nei tempi lunghi si muore il loro obiettivo dicono essere gli investimenti perfino stranieri e regalano la completa libertà di licenziamento senza nessuna remora, mirano allo stesso abbassamento dei salari che secondo stoltezza creerebbe nuovo lavoro. Muore la stessa idea che il lavoro dia la minima dignità alla persona e faccia almeno sopravvivere, nemmeno questo. La recessione italiana è un prodotto di questa cecità, vediamo, l’acceleratore, gli investimenti non solo dipendono dal tasso d’interessa ma anche dal reddito dal consumo che sostiene la domanda con stipendi così bassi calano consumi e produzione, certo non per i beni di lusso di una porzione di ricchi ed evasori. La crisi è una crisi creata dalle banche sui debiti pubblici ma aperta dallo sconquasso che per motivi elettoralistici hanno creato le destre tagliando le tasse l’ici, etc Si hanno votato per chi sparlava di tagliare le tasse e per motivi xenofobi, come volete vedere eccoci qua che governo di unità nazionale pretendete fare con questa gentaglia. Bisognerebbe fare una patrimoniale contro queste borghesie parassitarie, fatte da speculatori che portano il lavoro all’estero e niente hanno di senso della collettività ed interesse generale. Tolgono reddito al paese lo impoveriscono eppure lo stesso Monti è un loro diretto rappresentante lui che viene visto come salvatore, uomo delle finanza braccio destro di Romiti confessiamocelo uomo voluto dal PD. Siamo  messi male, ci deve essere un radicale ripensamento degli elettori uno spostamento del voto, un assennatezza che riveda questi anni trascorsi da che parte sono stati lor signori deregolamentano il mercato del lavoro, per sfruttare e rapinare sulla pelle di poveracci, distruggono con le privatizzazioni l’economia di un paese che mettono in vendita al migliore offerente. Siamo solo un bacino di lavoro flessibile e senza diritti e si suicida la politica. Non ci sarà crescita non ci sarà occupazione ma chiedono coesione sociale, portiamogli il conflitto fin dentro le loro camere dove siedono lobbisti ed altri figuri, spodestiamo i loto sicofanti, solo le piazze e non la televisione esprimono la verità.
 
Lo schiaccia noci per Del Noce.

Augusto Del Noce detto in due parole. Non è possibile chiaramente. La non filosofia di Marx, un autore che stando al celebre passo:Tutti i filosofi hanno interpretato il mondo ora è tempo di cambiarlo. Dando importanza alla prassi nega, estromette la vera e propria riflessione. La speculazione filosofica stessa. L’accusa precedente di perfettismo da parte di Rosmini darebbe il colpo di grazia al comunismo di Marx a cui si imputa di sacralizzare la politica e di voler creare paradisi in terra. Il filosofo maggiormente implicato nella vicenda del Marxismo suo malgrado per il pensiero cattolico è Thomas Hobbes.Il Leviatano la creatura crudele, lo stato assolutistico di cui l’uomo sarebbe appendice. Questa è l’immagine del comunismo della statolatria in linea con il liberale Popper.Eccoli:Platone, Hegel e poi il suo figlioccio Marx. Il pensiero cattolico e quello liberale fanno un panino per metterci Marx. E farlo sparire. La non filosofia di Marx?E quella che invece apre un nuovo campo d’indagine per l’uomo ed il pensiero. I rapporti materiali, vengono scoperti ed a questa nuova luce la critica alla religione diventa premessa di ogni critica la ragione taglia essendo artificio il potere taglia il filo che lega al cielo. Hobbes non porta a Marx ma l’illuminismo del contrattualista Hobbes da all’uomo il potere di un autodeterminazione stringendo un patto che esclude Dio. Il nemico del cattolicesimo è in ciò ripreso dal cattolicesimo liberale che la chiesa vede attuarsi con l’idea di sussidiarietà ed importanza dei corpi intermedi:la famiglia, uno statalismo che il liberale cattolicesimo apre al disegno federalista. Queste indicazioni sulla non filosofia di Marx e sulla concezione dello stato sono certo considerazioni approssimative di tanto dibattito che c’è stato. Quella di Marx è una grande critica ed una filosofia nuova che apre in modo rivoluzionario un nuovo campo all’uomo alla sua intelligenza alla filosofia stessa, che esce dalla sacrestia. E ridicolo sentir dire che quello di Marx sia un sistema che si voglia sostituire alla religione quando scempi in nome della religione si compiono e le religioni sono qui su questa terra con prepotenza sempre più inaudita con voce arrogante che si dimentica dell’uomo e della sua natura, fatta di carne di bisogni, natura. Per l’essere socialmente afflitto nella società di classe l’oppio della religione dice salvati tu hai un dialogo con Dio, in questo la religione cristiana nel soliloquio con un Dio di cui non c’è ne prova ne manifestazione punta tutto sull’individualismo come nel pensiero liberale. E l’atomizzazione della società civile anticipata dal cristianesimo che invoca. Salvati tu in te c’è Dio c’è l’infinito. Cattiva poesia che illude inganna. Non dimentico che la sacralizzazione dell’uomo della gerarchia cattolica continua producendo santi, la fabbrica di san Pietro i culti votivi, fanno scomparire le piazze rosse con un numero di stolti accecati dalla fede, invasati che nessuna ideologia oggi ha.
 
L’Ilva di Taranto.

L’operaio non conta niente e se c’è da dare la colpa a qualcuno si da la colpa a lui. I professori stolti dicono che proletari e borghesi hanno la stessa concezione del lavoro, novecentesca. A loro ed ai loro sogni bucolici ricordiamo che ci sono degli sfruttati:gli operai e degli sfruttatori:i borghesi ed industriali in maggior modo. Gli operai?Non fanno certo parte dei consigli d’amministrazione. I sindacati che in questo paese i padroni alla Marchionne mettono fuori legge. Questi sindacati sono i primi a dire ambiente e salute. Padrone unico invece è il profitto le esternalità negative sono: inquinamento uguale cancro. L’Ilva non è a Taranto, Taranto è all’Ilva.Se muore l’Ilva le acciaierie tedesche che non inquinano sono avvantaggiate perdiamo anche questo e siamo fuori dai giochi. Il nostro è un paese commissariato ci tengono per le palle le banche ed i governi europei nostri diretti competitori. Vogliono toglierci la capacità industriale siamo al più loro satelliti, per loro facciamo parti. Non creiamo merci con valore aggiunto non progettiamo, perdiamo l’industria. Il primo attacco quindi è al costo del lavoro e sono tutti d’accordo, quando poi muore l’industria ce ne accorgeremo non avremo di che mangiare. L’Ilva Parlano di competizione il cui prezzo è la morte. Ma la competizione cari padroni si fa con gli investimenti voi non siete degni del posto che occupate. Prima che muoiano i cittadini muoiono i cittadini operai che quel solo lavoro hanno. Nazionalizzare l’Ilva ristrutturarla pagando gli operai. Ambiente e lavoro il rosso è anche verde. La morte operaia o di fame o di cancro. La tecnologia obsoleta non al passo con i tempi un padronato vero criminale ora deve andare in galera, indennizzare i lavoratori ed i cittadini. Senza lavoro non c’è futuro per questo paese per quella città e per l’intera area. Un paese senza industria muore bisogna riconvertire l’industria non sentire solo le cassandre. Le utopie super borghesi della de industrializzazione. Coloro che parlano di una condizione che non è la loro condizione di classe. I tempi sono  marci come è marcia la classe politica complice con il suo colpevole silenzio gente comprata dagli industriali.  Undicimila famiglie chiedono il pane. Vogliamo dargli il pane e le rose non il pane ed il cancro. Nazionalizzare, riconvertire gli impianti difendere il lavoro.
 
Vecchia civiltà

Attenti all’utopia anche se non c’è nessuno della statura di un Marcuse certo non è più il tempo di Negri. La restaurazione capitalistica la subiamo e la delocalizzazione impoverisce e contrappone i lavoratori. Gli effetti del capitalismo:inquinamento e consumismo. Si annodano assieme in modo micidiale per il pianeta. Visti gli effetti il suo alimento resta il lavoro sfruttamento per il plusvalore. Produrre non per i bisogni ma per pompare plusvalore. Cremaschi nel suo libro: “Il regime dei padroni” fornisce il numero. Gli operai sono miliardi. Samir Amin conta i contadini senza terra sono ricordo bene due miliardi. Il pane lo avrai dal sudore della fronte. Minacciano. La proprietà private e le classi. Nulla è cambiato ma come scrisse Parlato si è estinto l’oppositore al capitalismo proprio nella sua crisi più grave. Non diamo contributi per liquidare il socialismo. Nella scelta tra fattori produttivi:Capitale o lavoro, lo stato dovrebbe tassare le industrie che mettono macchine e non assumono personale. La dinamica dell’automazione va contrastata. Quella della fine del lavoro è un utopia per certi versi e serve ad indebolire i sindacati. Il primo è stato Rosseau  a criticare il progresso e la tecnica. Il comunismo è un alternativa dentro la modernità scrive una di voi autorevolmente. Non ci aspetta un regno di bengodi, ma dobbiamo difendere quel po’ di industria che c’è e che la stessa Europa vuole che perdiamo sono nostri competitori, non progettiamo siamo satelliti di altre economie.
 
Il debito non va pagato.

Il nostro debito lo hanno le banche non i piccoli pur avidi risparmiatori.
Il problema del debito potrebbe passare per due provvedimenti. Una patrimoniale ed il primo a pagare dovrebbe essere Silvio Berlusconi. Il prelievo forzoso sui conti correnti, si fa e non di avverte prima se n ò c’è l’assalto agli sportelli e dalle banche tutti cercano di ritirare i risparmi. Con il permesso dell’Unione europea fare cassa per appianare il debito con la riserva aurea del paese. Dicono che il paese il nord sarebbe ricco, il default non lo possiamo ancora dichiarare, comporterebbe non onorare i prestiti, e successivamente non pagare iniziando a dimezzare salari e pensioni. Ma di altro ancora bisogna parlare uscita dalla UE e non pagare il debito o almeno contrattare farselo ridurre se ci avviamo sulla strada della Grecia.In mezzo a questo baratro abbiamo già un piede nel vuoto, e si cerca di far passare una delle cose più reazionarie, i licenziamenti nella pubblica amministrazione coloro che da sempre sono bersaglio unico del sistema impositivo, nemmeno il turn over il licenziamento, e non saranno esodati a cinquant’anni ma non garantiti per sempre e disoccupati cronici. Il clima delle bombe serve a buttar giù ogni opposizione politica e critica ora è messianico il compito di questi tagliatori di testa il corso del governo Monti ha scarsa opposizione e la colpa è soprattutto del PD. Il lavoro sporco il mantra dell’emergenza e sono solo sacrifici per gli stessi giovani donne soprattutto al sud disoccupati precari ed il lavoro dipendente con salari fermi da venti anni. Se si doveva sparare nel mucchio la Fornero se l’è presa con i deboli con i pensionati, la caccia agli evasori è finita con un monito della corte dei Conti niente più blitz a Cortina i ricchi evasori facciano pure sonni tranquilli questa gente non se la prende con loro che dovrebbero essere la risorsa del paese ma costoro queste borghesie, portano capitali  e lavoro all’estero e si occupano di finanza e non di lavoro. Il PD chi lo vota, questo partito piglia tutto che in suo seno è tutto ed il contrario di tutto, questa elite di burocrati che esiste perché va in televisione, chi è così stupido da arrostire salsicce alle feste dell’Unità, parola sputtanata. Stanno con le borghesie le imprese il vaticano e la Nato. Nei partiti la classe dirigente è scelta dall’alto ci sono inquisiti ed allora i giovani vanno con Grillo ma certi nodi non si capisce come risolverli se non si studia la società se non si dispone di una teoria precisa i partiti comunisti compromessi dai D’Alema e dai Napolitano hanno vissuto per altri venti anni ma devono riprendere il loro slancio con le masse essere presenti sul territorio nei  luoghi di lotta e di lavoro altrimenti è la rovina.
 
Il liberalismo lettera.

L’uomo greco pensa che la polis venga prima dell’individuo. L’antiliberale Hegel dirà dietro ai greci lo stesso: E nello stato come dispiegamento della razionalità dello spirito assoluto ed è solo li che ha senso la vita umana ed è li che si realizza.Hegel antiliberale però riconosce dei diritti come quello ad avere un lavoro, per il gretto liberalismo contano i diritti di chi è proprietario e basta, lo stato viene dopo è comitato d’affari della borghesia, serve a difendere la proprietà ed esiste perché ci sono le classi.Hegel nella storia romana parteggia per il partito popolare di Mario. Marx partirà dalla critica che in Hegel unisce come cerchia di cerchie la nostra appartenenza alla società civile e la divisione poi come appartenenti alla società politica. Per Marx è una contraddizione feroce, c’è un conflitto nella struttura le classi l’eguaglianza politica in opposizione all’eguaglianza sociale.Il superamento dello stato e della politica viene con l’estinzione delle classi e dello stato nella società comunista.Lo stato minimo per i liberali serve come concentramento di polizia a difendere coloro che hanno la proprietà. L’uomo è animale politico per Aristotele lo stato ha un origine in questo naturale e ci pre-esiste non è il prodotto di un patto o contratto. Non ci sono stati ancora i contrattualisti per cui lo stato ha origine in un patto artificiale hobbesianamente: Althusius, Hobbes, Locke, Kant. Hegel è anticontrattualista ed aggiungo antiliberale il comunismo di Marx parte da qui. La partecipazione alla politica e l’invenzione della democrazia. Ad Atene nel V secolo AC tre quarti della popolazione partecipa alla politica. Anche se c’è la giustificazione della schiavitù. Per trovare un filo grigio penso a Karl, R Popper che:Mette Platone ed Aristotele stesso nella lista nera dei nemici della società aperta cioè la società di mercato ri-teorizzata  nel 1945 Ri-affermata. L’America ha vinto la guerra e si delinea il secolo breve americano, capitalista Popper ha importanza se seguiamo questi fatti. La difesa della famiglia e della proprietà in Aristotele rispetto a Platone scrittore de La Repubblica. Non basta questo movimento di idee l’uomo greco vaticina società ideali e uomo della filosofia non è uomo pratico. La Grecia culla della filosofia deve portare al vero contro gli inganni dei sofisti che fanno decadere la politica e solo i filosofi possono essere, perché disinteressati, a capo della polis. Il capitalismo ed il cammino verso la società di mercato dobbiamo trovarlo nella invenzione del diritto privato da parte dei romani. L’individuo è la sua sfera privata dove può godere del frutto del suo lavoro che è tale per il suo ingegno e capacità. E ciò nel mondo greco partiva dalla divisione platonica in tre gruppi umani i filosofi i mercanti i custodi. Le leggi il foro e non la speculazione dei filosofi che vaticinano società ideali sono adattamento per l’educazione dei giovani. L’attività del prestare denaro ad interesse, l’argentarius. Siamo nel cammino verso la società di mercato. I padri della chiesa ed il loro debito con l’antichità se il medioevo è epoca attraversata da un forte senso comunitario o per sempre epoca buia, è motivo di dibattito tra liberali e comunitaristi. Sembra notevole un ritorno alla filosofia pratica di Aristotele e Tommaso. In questo i comunitaristi criticano il liberalismo. Si sono posti come terza via tra capitalismo e marxismo. Da Maritain a Mcintyre. Il tomismo di  Maritain ha l’idea dell’uomo come amicus idea di Tommaso. Si deve attaccare il contrattualismo di Hobbes proprio perché recide il filo tra cielo e terra ed il potere anche assoluto non ha bisogno di mandanti ultraterreni divini. Il potere è artificio le regole le crea l’uomo e la stessa religione è appendice dello stato. Per i cattolici in risposta:Lo stato non ha la sovranità questa l’ha solo Dio, la stessa democrazia affonda le sue radici nel vangelo accusando di perfettismo ogni ingegneria sociale per cui dall’altro lato quello liberale Popper parlava di interventi a spizzico contro piani economici e visioni rifondative e complete, secondo noi più forti razionalmente. Ma troviamo qui cosa a cui certo non aderisco il personalismo cristiano riconosce la proprietà privata e vuole l’uomo si realizzi nel suo lavoro Paolo dice non mangi chi non lavora. Mi pare non detto di fretta che la loro proposta sia una variante o surrogato del liberalismo amputato di quello di meglio che il liberalismo aveva per quanto concerne le libertà della persona, penso a Stuart Mill, al diritto di critica al diritto di cui è portatrice la persona che da sola sa il suo bene meglio di altri. Bisogna limitare i comportamenti sessuali e si accusa l’illuminismo il secolo decimo ottavo come secolo solo dei diritti per Maritain. E nell’illuminismo che si prepara la culla per Carlo Marx, nelle idee di Rosseau che attacca la proprietà privata, nel saggio L’origine della disuguaglianza. Il liberale Marcello Pera allievo di Popper disse. Rosseau padre dei totalitarismo. L’idea Rosseauiana di volontà generale rispetto a cui l’individuo aliena gli interessi particolari, se andava nel senso della democrazia. Rosseau ne è il teorico di prima grandezza e padre, era la democrazia diretta che ispirò i giacobini. Chi è allora il padre del liberalismo? Altra questione ha ragione chi dice che il liberalismo non è chiaro alla gente cosa sia. John Locke siamo nell’idea contrattualista che ha aperto Hobbes ma lo stato di natura non è regno della sopraffazione reciproca. L’uomo lockiano dalla nascita porta con sé dei diritti la libertà ed ecco la proprietà mischiando il proprio lavoro con la terra questa ti spetta, ma non spetta solo a te spetta anche agli altri. Il diritto di recessione da questo patto per cui il potere può essere rovesciato.  società gli sopravvive. Locke è teorico del diritto di resistenza al potere come non lo sarà invece Kant per cui il liberalismo di Locke è certo quello di Kant grandissimo pensatore che immaginava come suo fine la pace mondiale. Ispirò l’ONU. In Kant si risponde all’idea rousseauina disciplinando la volontà generale in voto di maggioranza, ma al potere anche oppressivo non si può disubbidire, resta solo la libertà di penna. Il concetto kantiano di socievole in socievolezza e di progresso competitivo è targa del suo liberalismo che risponde al pessimismo hobbesiano .Il vero liberalismo nell’epoca del potere della borghesia? Costant? che vuole dopo i giacobini critico di Napoleone salvaguardare le libertà politiche impedendo la rivoluzione sociale in quella culla in cui è partorito il comunismo di Babeuf e Buonarroti della congiura degli eguali. Per Benjamin Costant la parola d’ordine è:Fermare la rivoluzione quando da rivoluzione politica che concerne i diritti personali politici, tocca la questione sociale la proprietà privata. La nuova sfera non è quella politica come unicum ma la sfera privata che tu cerchi di più quella dell’arricchimento personale. Liberalismo non vuol dire democrazia negarono il suffragio universale, videro come un pericolo il voto del popolo teorizzarono come riparo il voto plurimo, furono pessimisti verso una democrazia che per loro toccava la questione di ricchezze e privilegi, sempre vollero il governo dei migliori dei colti dei ricchi, per i ricchi. Facendo un bel salto oggi non nell’ottocento c’è la proposta di autori come Robert Nozick per cui l’individuo che è padrone di se stesso e del prodotto del suo lavoro non deve niente allo stato che è invadenza ed è legittimo non pagare tasse, l’ho detto rozzamente ma quanto mai rozzo mi pare Nozick. L’idea più sentita anche a destra adesso sotto elezioni negli States.Da Locke a Kant fino a Marx lo stato serve a difendere la proprietà privata ed i liberali vogliono uno stato ridotto al minimo strettamente a questo, uno stato per cui pago le tasse se mi difende è questa la libertà dei moderni dopo Constant fino a Nozick teorico della libertà perfino di difendersi da soli detto rozzamente. Un comunista come me ha studiato il liberalismo per criticarlo.
 
L’Italia liberale e Giolitti

Giolitti da ragazzo non sentì il grido di dolore di Vittorio Emanuele e non partecipò come volontario alla seconda guerra d’indipendenza. Perché inizio da Giolitti e non dall’inizio? Perché probabilmente la non aderenza al risorgimento ne fa un politico particolare. Il sarto che confezionava il vestito con la gobba se il cliente era gobbo. Parole dello statista suddetto che riconosceva le storture del bel paese. Giolitti pagò per lo scandalo della banca romana un affare finanziario immobiliare, grande truffa. Giolitti accusato di essere il ministro della malavita da Gaetano Salvemini invece non aveva tutte le colpe che gli vengono attribuite, era migliore dei suoi predecessori ed arriviamo al punto e presto concludo.1Colpa dell’Italietta liberale è il colonialismo iniziato da Stanislao Mancini, che vedrà in alterne vicende fare da pendolo alla fortuna prima di Crispi 1887 salito al potere dopo la sconfitta di Dogali e poi cadere dopo Adua. Facendo un bel salto lo stesso Mussolini si oppose con Nenni all’impresa coloniale quando era giovane socialista massimalista, altro salto nel 1935 Mussolini è colonialista esce dalla Società delle Nazioni. Il Punto prima di Mussolini comunque trasformista l’Italietta liberale aveva mire imperialiste. 2 Punto sarò brevissimo. L’importanza e la modernità di Giolitti, il governo è sopra le parti non sta dalla parte degli proprietari terrieri e degli industriali, la polizia non può sparare sui manifestanti. Giolitti dirà ad Agnelli durante la settimana rossa-Cosa vuole debbo far bombardare la FIAT? Lo irrise, ma Giolitti prepara al compromesso che fino ad oggi c’è ma i liberali, nemici del popolo facevano sparare. Giolitti fu l’unico che non perseguitò e non represse i socialisti e gli stessi movimenti del lavoro cattolici. 3 Ed ultimo punto il codice Zanardelli è vero che abolì la pena di morte ma inasprì le leggi, la repressione si sparava sui manifestanti, pensate a Bava Beccaris insignito di medaglia al merito dopo una strage, questa vergogna trovo giustizia solo con l’opera di Bresci. Questa era l’Italia liberale e massonica. Crispi era stato dittatore della Sicilia nominato da Garibaldi lascio le idee repubblicane e sostenne i Savoia, perseguitò cattolici e socialisti, è noto che fosse massone, la sinistra storica cosiddetta era un grande centro liberale. Poco o nulla fecero per migliorare la condizione del popolo. Non sono pro Giolitti ma furono importanti delle osservazioni:.1 Riconoscere che l’opere del governo è sopra le parti e non al servizio di agrari ed industriali. 2Dare uno stipendio ai parlamentari altrimenti la politica liberale e massonica voleva che della politica si potessero occupare solo i cosiddetti migliori cioè: i colti i ricchi. 3Giolitti sottovalutò il fascismo che la sua politica spregiudicata pensò di usare in chiave anti comunista, nello statuto Albertino rientro la carnevalata Mussolini? Si ma largheggio con la violenza squadrista, uccise comunisti, socialisti assedio e terrorizzò coloro che la borghesia, armandolo temeva come suoi irriducibili avversari, erano gli stessi avversari di Giolitti, moderato esecutore con compromessi ed astuzie. L’Italia liberale non aveva bisogno di Mussolini per sparare, alla resa di Giolitti sopravanzo il fascismo contro gli operai.
 
Il fallimento della carboneria.

La carboneria aveva un sistema di tipo iniziatico come la stessa massoneria che chiedeva la costituzione spagnola veramente avanzata, ottenuta dopo i moti di Cadice. La carboneria aveva San Teobaldo come riferimento i cosiddetti buoni cugini erano una minoranza nella cerchia di ufficiali, professionisti, non c’era il popolo a cui gli aderenti alla carboneria erano indifferenti, salivano i tre gradi di iniziazione dopo prove umilianti e cruente e sulla  loro testa venivano emesse taglie. In una parola Mazzini.La sua importanza viene in luce dal riconoscere il fallimento della stessa organizzazione carbonara.1Minoritaria.2Senza un centro di comando e raccordo. Il Risorgimento dura come processo storico cinquantasei anni, le date per alcuni sono spostate nell’inizio indietro ai fasti della campagna napoleonica in Italia.Il capitolo da riscrivere sulle tragedie prodotte dall’unita d’Italia il capitolo non scritto è quello sul brigantaggio cosiddetto la rivalsa del sud schiacciato dai Savoia dai Piemontesi espressione di quelle borghesie che se fecero prima il risorgimento esclusero sempre il popolo. Popolo che schiacciarono ed impoverirono, anche nei fumi della mistica mazziniana di Dio e popolo, il popolo non c’era mai, con i suoi diritti, politici e mai con i suoi diritti sociali cosa inesistente da sempre per le litanie liberali. Liberali?Questi nemici del popolo.
 
I comandi salariali.

Il salario lo percepiscono le persone che lavorano. Rendita e profitto  sono proventi di chi non lavora, parassiti;proventi ottenuti sullo sfruttamento di chi lavora e da cui si estorce plusvalore, un furto a cui partecipano molti nella società senza che la società ne sia aiutata a crescere. Ci si ingrassa con i  proventi di chi paga l’affitto, il padrone di casa è il primo membro della borghesia che ci si presenta. Il salario viene ridotto a meno della sopravvivenza in questo sistema capitalistico servono i disoccupati e gli immigrati. E la legge della domanda e dell’offerta, c’è poco lavoro e mal pagato e per abbassare i salari i capitalisti e la loro politica criminale fanno aumentare la disoccupazione contrapponendo i poveri tra di loro in lotte che diventano religiose in modo demente e razziali. L’esercito di riserva di miliardi di persone entrando nel mercato del lavoro  toglie i diritti che le lotte pur riformistiche hanno momentaneamente permesso di conquistare:giusta paga, tempo di lavoro, contratto di lavoro. Per uno stesso lavoro la stessa paga. Il padrone divide e costringe il proletariato che non ha nazione, e come merce si sposta di paese in paese (L’immigrazione)a venire a patti con lo stato ed a scegliere un partito e se ne presentano tanti all’appello tra opportunisti e reazionari. Il proletariato non può crearsi una famiglia e non ha Dio perché Dio promette una vita ultraterrena e delle questioni di Cesare la chiesa non si occupa. Ma poi se ne occupa e le avvalla ed appoggia contro i poveri ed i dignitosi; chi è coraggioso lo scomunica. Una fortuna una grazia che fa. Il proletariato creato dai rapporti di produzione e sfruttamento capitalistici non sceglie il lavoro è scelto dal lavoro. Il proletariato è classe strumento aliena sue capacità umane per avere il salario che è dato in cambio del suo tempo al lavoro, rubato alla vita. Per lavorare si va contro la natura stessa umana si entra nel processo d’alienazione verso la natura ed il prodotto del proprio lavoro. Il proletario ha delle catene ma tra queste catene c’è il consumismo fatto di consumi obbligati per il vivere associato. Consumi che nascono in società e senza i quali se ne esce:una casa a volte un autovettura obbligatoriamente. La liberta borghese cioè l’idea di libertà che ha elaborato e contrabbandato come sua ideologia la classe che possiede i mezzi di produzione è una libertà astratta che sancisce diritti politici di eguaglianza. Questa libertà non guarda le diverse condizioni economico sociali, non è mai libertà concreta. Nelle file di questo pensiero è la libertà stessa di morire di fame perché cosa serve per vivere non è garantito nella sfera materiale che è la prima sfera umana, quella dei bisogni primari, avere un lavoro avere un posto dove vivere etc…
 
Cari amici di Pensieri di cartapesta. Prima che la falce di Tonino cancelli.
 
Come Palmiro Togliatti stroncò gli artisti comunisti del Fronte nuovo delle arti non fù parola di cartapesta che si disfà. Si dice che Togliatti amasse le poesie con la rima e non capisse l’arte moderna.”Come il bambino della favola di Andersen bisogna dire che il re è nudo”.Per il capo del PCI i quadri astratti erano scarabocchi che la gente per sentirsi colta ed importante accettava con le interminabili discussioni che seguivano. Tra realisti ed astrattisti si faceva a cazzotti. Il brodo di cultura dello stalinismo è l’attendismo che genera la passività delle masse  motivi che hanno portato l’avanguardia a stare da un'altra parte. Trotskij scrisse sul surrealismo e sul futurismo tra l’altro era amico di Frida Kahlo e Breton. Ma le nostre questioni politiche non c’entrano con questa lettera amichevole e personale?
 
Togliatti ed il salto di classe, discorso di Giacomo
 
“Togliatti il capo del proletariato il re della lotta di classe, era una proiezione psicologica con il cappello a falde larghe ed il doppio petto rappresentava il sogno recondito di ogni proletario. Diventare un borghese, fare il salto di classe. Il partito comunista nato nel 21 per fare la rivoluzione, non la fece. Diede la casa ed il lavoro agli italiani ma non seppe però dire, cosa aveva fatto agli italiani. Gli aveva fatto fare il salotto di classe rispetto all’Italia che aveva trovato dopo la guerra. Togliatti aveva paura di essere ucciso da Stalin.Il partito comunista non era un partito democratico si riuniva quando l’umanità aveva altro da fare.  dopo i comunisti sembravano sempre pensosi e non pensano un cazzo come Berlinguer.Nei partiti totalitari e nelle organizzazioni chiuse i membri prendono l’aspetto del capo carismatico GIACOMO 1988”
 
Manifesto ateista con Condorcet i nostri progressi.

L’uomo esorcizza delle sue paure che provengono dalla stessa natura che è minacciosa verso di lui. Il primo stadio dell’umanità vede un uomo solidale con gli eventi naturali che scandiscono la sua vita ed a cui attribuisce un potere diretto sulla propria esistenza. La natura ha delle epifanie, accadimenti,cicli che regolano con le stesse stagioni una vita fatta di bisogni e paure. La stessa manifestazione di una natura umana sociale dove uomini e donne si dividono il lavoro a seconda dalla diversa forza tra i sessi, solo con il tempo libero si presentano all’uomo altre attività. Le pitture rupestri potrebbero essere un nostro fraintendimento esse nascono forse per motivi sciamanico religioso, ritorno al principio, l’uomo esorcizza delle sue paure, di una cosa che esiste in natura ne fa un feticcio che è un segno dipinto. L’adorazione di questi agenti sono la prima forma di divinizzazione. Ma rimandare ad un ente superiore imponderabile è solo il primo passo verso la sudditanza a cui l’uomo si costringe. La religione vera e propria e non la semplice credenza in qualcosa di superiore ed imponderabile si afferma con la vita associata e l’esigenza di una normazione. La norma o legge ha una natura pratica la crea l’uomo stesso e si dimentica di questo suo stesso potere. Una classe di impostori storici sono coloro che si dicono ponti tramiti:sciamani, stregoni  e sacerdoti poi. Lo sciamano ha dotti fuori dal normale, quelli che per la moderna medicina sono i cosiddetti pazzi le cui manifestazioni sono evidenti al senso comune ed inaccettate, nella comunità primitiva vengono accolte come segno distintivo di valore delle persona indicata. Il contatto con i defunti, l’accettazione della morte come non fine della vita. L’uomo lega alla credenza che chiamiamo religiosa una serie di comportamenti normativi che vogliono coloro che sono reggenti. Il potere in una società storica, tra quelle che si sono succedute evidenzia un invariante regola:La norma serve per mantenere l’ordine che corrisponde nelle formazioni sociali alla detenzione della ricchezza e del potere politico da parte di chi sarebbe dalla stessa entità divina investito di questo ruolo.
L’uomo è un entità biologica che si è formata per una legge biologica, poteva non accadere la sua formazione e vita e la specie umana non è altro che un prodotto della natura che tutt’ora lotta per la sua vita sulla terra trasformando con il lavoro la natura stessa a costo di sfruttamento delle risorse finite di questa e di assoggettamento dei suoi simili. L’uomo è un prodotto della natura e della cultura che con la trasmissione delle conoscenze acquisite modifica continuamente l’agire umano e la sua capacità di coesistere nel bisogno con i suoi simili. Nella cultura l’uomo deve varcare ancora molti limiti che conoscenze errate  fanno da ostacolo, la stessa cultura lo limita se queste conoscenze come le conoscenze religiose o cosiddette esoteriche non gli mostrano i nessi autentici tra le cose per guidarlo dopo la riflessione all’azione trasformativa del reale. L’atto illogico è quell’atto che prescrive un comportamento al fine dell’ottenimento di un fine anche pratico ma che con questo atto non si raggiunge. La conoscenza religiosa e cosiddetta esoterica prescrive atti e fatti che non assolvono il compito per cui l’uomo ha agito per il suo fine. Atti inutili, queste sono conoscenza inutili vero ostacolo e sono soprattutto riti e pratiche esoterico religiose, cioè conoscenze non dimostrare da una evidenza e da un osservazione che le rende ripetibili. Esiste ancora per l’umanità l’imbroglio dello stregone e del cosiddetto sacerdote, classe di impostori.
 
Nota di precisazione sul perché del comunismo e sul da farsi.

Io sono insofferente ai licei, alle scuole. Se la Repubblica di Platone non è un libro sullo stato come scrive Giovanni Reale ma un libro di pedagogia. Presto detto il comunismo platonizzante non è quello di Marx ben successivo. Perchè la cosa odiosa di Platone è quella di inscrive in tre categorie umane la popolazione:i filosofi i mercanti i guardiani. Da qui partì poi Jung  per fissare dei tipo psicologi definitivi. Marx è figlio dell’idea progressista dell’Illuminismo e delle differenze date dall’ambiente e dall’educazione contro l’innatismo. Con Platone: La famiglia istraderebbe i giovani e non sarebbero le loro reali capacità e tendenze ma le diversità sociali di partenza a fissare il loro futuro posto. Questo è vero ed attuale proprio quando si nega il merito. I leveller inglesi ecco neanche loro sono comunisti. Certe idee di comunismo sono capaci di produrre quelli che Mandel chiama”uomini d’ordine”i militanti politici. Questo liceo illustre non ha prodotto marxisti leninisti, sono studi che si fanno per conto proprio. Dalla teoria alla pratica non insultate la morte di Carlo Giuliani e non dite che i poliziotti sono figli del popolo. Pasolini stesso scrisse”anche i carabineros di Pinochet erano del popolo”.Passa il tempo ed i compagni si perdono quando la cultura ci divide ed i nostri professori sono tutti liberali, ecco studiate per conto vostro senza scuole di calcio. Oltre ai libri ci vorrebbe la palestra per fare poi a botte. Dategliele.
 
Roma 4 Aprile.
 
Il 68 Comunisti e non, ma la migliore generazione.
Caro Mario Capanna continua a scrivere sul sessantotto io verso di te ho le mie ignobili colpe non ho conosciuto il tuo cuore giusto e pacifico. Non mi piace cosa dicono di quei formidabili anni: Preve, Fusaro ed adesso Perniola. Io ho il sentimento di commozione politica che una generazione ci ha porto. Correva il ventennale del sessantotto e forse gli echi di Democrazia proletaria mi lasciarono qualcosa. Non è l’eredità del mondo greco se la bellezza porta al comando, nel tuo caso fu il coraggio, raccolgo la testimonianza del compagno Franceschini come un complimento verso di te, davate un sacco di botte ai fascisti senza tante rivendicazioni prolisse. Il punto il sessantotto era anticapitalista rivendichiamolo, la guerra del  Viet Nam era espressione del capitalismo imperialismo. Come i giovani che erano la maggioranza nel mondo cercassero il cambiamento non fu sbagliato se trovarono l’ideologia dei partigiani .Differisco da chi rimprovera a voi questo. Io ho letto i tuoi bellissimi libri Mario Capanna. Gervaso uomo provocatorio scrive che tu con Marx non c’entri nulla. Obbietto ricordando della tua esperienza con i nativi d’America ed in quell’occasione ricordi gli scritti di Engels e Morgan. Tutto a posto, il sessantotto non ha portato Berlusconi per carità. Riprendi la penna e ridai alla storia dignità. Io mi avveleno a fumare sigari e cosa è biologico me lo insegna il mio amico Lorenzo, che di comunismo non ne vuol sapere. Il sessantotto era rosso almeno in Italia, era anche tanto emme elle avevi ragione a volere ri considerare il gruppo di avanguardia proletaria o come si chiamava.  e non una generazione bellissima come non ricordare i nostri professori di scuola sessantottini se avessimo seguito il loro esempio se fossimo ripartiti dalla pantera e poi da Genova saremmo stati tutti meglio. Hasta la victoria comandante Mario Capanna.

Difesa del sessantotto che non porta al berlusconismo come scrive Perniola.

Edmund Burke critico della rivoluzione francese ed ancora prima dei francesi scriveva: “Nei loro salotti trovi l’ingegnere che parla di economia e l’economista che vuole costruire ponti”. Questa principale accusa di togliere i supposti competenti e di aprire a tutti verte sulla superficialità con cui si affrontano le questioni. I critici dell’assemblearismo hanno sempre detto che la maggior parte della popolazione non partecipasse. Ma il sessantotto ha spostato l’insegna alle cose e ne ha istigato la rivolta è stata creazione e sovversione un bene per se stesso, non un cambiamento di microrpolitica come darsi del tu, certo andava affrontata la questione dei mezzi di produzione e della loro socializzazione, la proprietà è un furto. La rivista Time proclamò l’anno 1968 l’anno dei gruppi. Ci sono gruppi buoni e gruppi cattivi si vuole che il gruppo in psicologia quando nacquero con Kurt Levin ricevessero in America l’accusa di essere scuole di comunismo. Luca Amovilli psicologo del lavoro nel libro:Noi e loro; tratta ampiamente questo tema. I gruppi buoni si vuole che siano quelli della psicologia e quelli cattivi quelli della sociologia, lo scambio di opinioni tra i membri, il faccia a faccia, i gruppi cosiddetti buoni quelli cattivi si vuole che siano quelli orientati a dei compiti. Dovremmo per cominciare dire che il sessantotto ha presentato tutti i tipi di gruppo, buoni e cattivi. Scusate lo scivolone. Gruppi d’appartenenza i cui membri ricevevano un identità dall’appartenenza ideologica, con comportamenti fusionali .La squadra quando si lavorava assieme per un obbiettivo anche criticabile, fino al gruppo di studio, o ancora alla stessa presenza adunanza quando non ci si conosceva e si stava assieme in un teatro ad un concerto. Come avviene i gruppi si contrapponevano e percepivano persino pericolosamente l’altro quello inscritto in un altro gruppo. I n-group out-group. Voglio dire con disincanto che ci si identificava anche troppo con il gruppo,si assumeva quella semplificazione anche pericolosa che è la coppia amico, nemico rispetto all’individualismo imperante sotto il regno di Berlusconi. Il sessantotto ha i suoi riti ed i suoi stereotipi pregiudizievoli che solo la superficialità non confida nell’apparenza. Compagni, fasci, borghesi. Queste categorizzazioni cioè iscrizioni in grandi insiemi forniva ripeto imponeva delle appartenenze. Chi vuole essere più sottile ne troverà ulteriori all’interno di ogni insieme in modo perfino settario. Dal referendum di Mario Segni dal bipolarismo italiano abbiamo ottenuto con ragioni ed esagerazioni l’antiberlusconismo, con ragione andava fatta una legge sul conflitto d’interessi con ragione bisogna pulire le istituzioni da collusi con la mafia e pregiudicati. Con esagerazione capire il fenomeno Berlusconi vuol dire andare agli anni di Craxi e li Perniola ha ragione perché nel PSI c’era una fronda di cosiddetti sessantottini. queste persone rivendicavano cosa del  sessantotto? Il sesso inteso in modo predatorio edonistico che di fatto hanno mercificato  la scalata al potere forse la droga ma non per trovare una supposta autocoscienza ma come coadiuvante alle performance che rende aggressivi, tema che meriterebbe da solo una discussione e tanta ignoranza. Ma Perniola straccia la mia lettera se lo dico, erano persone discutibili ed alcuni erano traditori, l’ho detto. Esempio il quotidiano Reporter. Secondo una generazione tutti hanno fatto il sessantotto, nella chiesa perfino, nella massoneria perfino, ma credo sia stato anche e soprattutto se non unicamente in Italia, si dei giovani come classe ma della sinistra come critica interna ai modelli che c’erano. Oggi il grande filosofo Costanzo Preve e Diego Fusaro criticano Il quotidiano Il Manifesto e la sinistra che c’è stata e c’è, io da semplice lettore sono diviso e continuo a trovare mille ragioni per stimare i compagni de Il Manifesto pur se non pongono operativamente questioni strategiche:la rivoluzione, sono pronti a difendere i diritti e le libertà minacciate da uno stato poliziesco e che ritorna bigotto. Ha ragione Emmanuel Vallerstein solo negli anni dal sessantotto in poi nella università si è studiato qualche elemento che non fosse solo di teoria economica liberale ma Lenin è meglio di Vallerstein. Certo anche Stefano delle Chiaie colpevole per cosa ha fatto della sua vita di torturatore nei regimi sud americani si veste da sessantottino. Questa lettera non è di un nostalgico professor Perniola io sono figlio del mio tempo, vedevo Drive In, ho avuto i professori sessantottini a scuola a loro va il mio ringraziamento ed affetto, poi come ha scritto la tv commerciale di Berlusconi sono venute le comunità di marca, il logo di Noemi Klein, siamo solo consumatori, non ci sono compagni e fasci ma ne siamo sicuri io di fasci ne sento tanti. L’antiautoritarismo ha dato dei frutti, le legge Basaglia, l’università pubblica e di massa, l’abolizione delle gabbie salariali, l’emancipazione della donna unica cosa riconosciuta anche dai detrattori del sessantotto. Sessantotto che in questo paese è stato fermato dalle stragi dai morti dai teoremi dei commissari, per incolpare gli anarchici delle bombe che mettevano i fascisti protetti dai servizi segreti deviati.I commissari uccisori degli  anarchici defenestrati oggi vengono santificati. Storia di una guerra civile che i moti dell’antiberlusconismo che arruolano le elite niente hanno in comune con quello che coinvolse nell’antifascismo una generazione dividendola. Dove c’era la piazza oggi c’è la televisione al posto del collettivo c’è Santoro che pure ha i suoi meriti ma...Meglio il collettivo, parola bandita in questi anni di individualismo proprietario.”L’anomia causa dell’individualismo non va considerata liberazione dalla pressione sociale ma come un tipo particolare di pressione sociale”.La libertà è partecipazione.
 
 
La libertà.

La prostituzione non è una scelta di libertà. Non è sempre vero che noi conosciamo più di chiunque altro cosa è bene per noi. Siamo immersi nei rapporti economici e non scegliamo ci troviamo ad essere ricchi o poveri. Io contesto la stigmatizzazione che si fa delle prostitute, messe tra criminali e reietti; lo sfruttamento una vera e propria tratta oggi l’immigrazione e la base clanika sottomette giovani donne che vengono vendute come merci e torturate e drogate. Ma bisognerebbe andare alla radice ed alla radice prima della persona con le sue scelte c’è una società di classe c’è la divisione mondiale tra paesi poveri e paesi ricchi. Se ci sono delle differenze sociali qualcuno disse servono perché se ho una scarpa rotta occorre che qualcuno me la ripari. Ciò è odioso. Io condanno gli uomini che vanno con le prostitute, e l’idea di agevolare la loro vita e renderceli presentabili mi ripugna, la prostituta è una donna che guadagna molto? Non lo so ma lo stato che campa sulla rendita di una prostituta troverebbe di meglio se perseguisse i grandi evasori. Le prostitute sono donne che si fanno del male. Tocca alle prostitute avere un sindacato e lo hanno, tocca a loro cercare una regolamentazione che le permetta di uscire e provvisoriamente vivere della loro attività senza lenone e papponi. Toccherebbe ad una società evoluta mostrare altre strade alle persone, assistendole sulla via di cambiamenti nella loro vita atta a salvarci. Liberalizzare e dare la dose a chi per una dose tagliata male muore o si prostituisce. Non è un mestiere la prostituzione anche la finanza è il mestiere più vecchio del mondo se ne parla nella bibbia. Presto i giovani che vanno con le prostitute altro che bestialismo delle campagne, si trovano inadatti con le loro coetanee per altre scelte. Il sessantotto ha rimosso dall’educazione sentimental-sessuale degli italiani questi letti ad ore, queste tratte. Il femminismo ha conclamato:Sesso amore fantasia la vita è tutta mia. Ci vuole una nuova liberazione sessuale, magari per i più giovani.
 
Grillo

La generazione dei settanta non ha guardato con sospetto le generazioni precedenti adesso però il serbatoio della contestazione si trova nelle secche dell’idea e degli stendardi di un PCI di governo. Tanti compagni volevano l’unità al prezzo del compromesso storico e delle leggi speciali dell’ombrello della Nato e tanti sono per il passato che fù e la storia non torna indietro anche se nobile e non ignobile. Bertinotti non doveva fare il presidente della camera non aveva queste colpe da mettere pezze nel clima che nasceva di antipolitica che tutto eguaglia, poi le colpe sono state vissute a casa nostra anche per il revisionismo e qui mi appello a cosa sostengo contro il revisionismo. Rifondazione come partito percepito di regime. Un PCI che non c’è più dai tempi della Bolognina e che negli epigoni nemmeno tutti d’accordo se rifarsi a lui o fare una cosa nuova si perde i giovani che non conobbero. Colpa della ricerca dei giovani se sono ignoranti e non sanno ma tante bugie dell’anticomunismo ha messo nell’incertezza sulle cose elementari i bisogni le cose che solo la sinistra che non c’è più difendeva: il posto di lavoro la cosa pubblica da scalate affaristico piduista un welfare, una partecipazione grande e non virtuale ma sentita e di persone. Arriviamo al punto nel grillismo e nel suo variegato popolo ci sono ancorate idee preconcette su di noi comunisti che abbiamo tenuto per la storia le nostre posizioni e stendardi quanto è giusto avere le proprie identità. L’ignoranza e la tabula rasa senza continuità eguaglia cosa c’è la cosiddetta sinistra e la fogna PDL. Il suicidio della sinistra per essere europei ed americani classe di governo il dettato liberista in economia ha garantito questo pds, ds, pd come partito popolare agganciato a quell’idea di rappresentanza che trova solo nelle classi ricche nelle elite voce con il collante dell’essere argine alla mafia stessa e alle leggi salvataggio dai processi. Ma il popolo era solo telespettatore, passivizzato senza nemmeno sogni messianici cosiddetti e la rivoluzione passiva lo stato che come plancia di comando prende l’economia gli intellettuali e dirò tutto quello che era PCI è stato smantellato ricacciato e costretto ad emendare colpe con tanti falsi storici .Il capitalismo ultima spiaggia senza alternative senza correttivi se non culturali, falsi, minimali. Il popolo non poteva reggere pur non sapendo che c’è questa alternativa che è attuale:Il comunismo. Ne siamo stati in astinenza e si è impedito che il comunismo, una scuola di partito i nostri classici parlassero al popolo. Non solo di libri e di assenza di dibattito cosa interviene nella nostra morte. La rete ed i suoi surrogati livellatori di rapporto umano. Troppi palche troppa prossemica e cinesica delle distanze tra persone tra le disparita e disuguaglianze la politica ne ha imposte altre. Le elite che poi sono caste che vivono di privilegi e non hanno preparato coscienti militanti con la ricetta che ciascuno è comunista a modo suo, magari con i puffi e topolino. Lenin che va ribadito da quarant’anni è caduto come prima vittima osteggiato dalla rottura tra Marx ed il primato dell’economico ed i culturalismi di una sinistra di nicchia che mantisca il pensiero francese della differenza, ed al suo interno coltiva un pantheon d’intellettuali, che non disprezzo certo anzi, ma il cavolfiore Grillo il populista Grillo prendendo lezioni da Berlusconi ha sparigliato tutti. Lenin diceva, chi ha le idee chiare parla in modo chiaro, quando ai convinto le migliaia devi convincere i milioni. Non era tempo per lo strisciare del teorico senza dare una colpa a studiosi ed affini ce ne fossero. L’antiberlusconismo non è bastato nelle sue certe ragioni a convertire se bisognava stare con quegli altri massacratori sociali ed imperialisti del PD prima DS. Dilaniati divisi e quello senza nessun intoppo fino a Fini plebiscitariamente acclamato come capo unico ed indiscusso. Senza lettere senza una filosofia con minimalismo proposte e garanzia di un mandato imperativo e fedeltà all’elettore passa Grillo, vince. Non sono cose da poco se sentiamo il curriculum dei traditori che sono elite senza popolo gente sacralizzata:Bersani e gli altri, gli argomenti rozzi e personali e gli insulti però a questa fauna si adattano bene. Vedremo cosa fare dopo ma dopo è tardi. L’ambiente le reti la green economy, ma non l’anticapitalismo ma forse il pacifismo utilitaristicamente, al carne al fuoco l’abbiamo messa noi comunisti e la gente che ci ha seguito la deluse Bertinotti ed il governo Prodi governo di guerra. Sulle colpe degli altri vince Grillo ha quasi stravinto ma regge nel tempo o si tornerà a coloro che sono impresentabili, a casa nostra è morta una classe dirigente che ha anche con Ingoia preso la via del grillismo non solo reati il reato contro il proletariato è nei rapporti di produzione e sfruttamento nell’esistenza delle classi sociali, questi codici e processi non ci salvano. Tornano sempre a Berlinguer alle mani pulite a tangentopoli, certo ma Grillo garantisce il ricambio e fa credere in una partecipazione che da altre parti non c’è mai stata perché non si voleva. La garanzia che la delega mandi i migliori non era vera. Non si può solo stare a vedere, non voto Grillo ma abbiamo perso tutti i treni.
 
Il fascismo di oggi ed i suoi capri espiatori

Il fascismo ha ispirato le camicie brune. Il fascismo si è diffuso in Europa, in Ungheria l’ammiraglio Horty, Codrenau in Romania. Hitler poi sopravanzò con le leggi di Norimberga la guerra ecco. L’invariante in questi movimenti è stato il nazionalismo, l’idea dello stato di cui l’uomo era appendice ed il solo fatto che razza e sangue fondassero la comunità a base razziale ha diffuso e contrapposto le nazioni. La base dei fascismi è la supposta superiorità razziale fonte di ragionamenti da mentecatti che crea l’odio. Gli ebrei sono stati come popolo demiurgo demonizzati come esempio di un popolo di un culto precedente sono stati demonizzati scriveva l’antropologo Alfonso di Nola. L’errore diffuso e mai da tollerare perché da errore si trasforma in strumento di un odio mirato verso gli ebrei è quello di considerare quello ebraico il popolo senza popolo, una sorta di piramide capovolta, senza base popolare. Si crede e si fa credere per spargere odio che gli ebrei siano dietro alla finanza mondiale e che non esistano ebrei proletari e piccoli impiegati e disoccupati. Retaggio della storia la chiesa apostolica romana ha sempre perseguitato gli ebrei impedendogli le professioni e relegandoli in attività che allora come il commercio ed il prestito di denaro non si conoscevano e che facevano attecchire l’odio verso chi le praticava. Mussolini ha detto che gli italiani erano proletari e dovevano dare figli al paese e che gli altri paesi erano plutocrati. Il complotto pluto giudaico massonico anche nel mondo di oggi viene riproposto via internet non comprendono che il capitalismo non è fatto da individui cattivi che cospirano ma che è una struttura, e che perfino chi investe e deve razionalmente calcolare è al fondo ingranaggio alienato di questo processo. Il capitalismo non si sana va abbattuto etica ed economia non vanno d’accordo ma non ci sono sette ma centrali dell’imperialismo consigli di amministrazione di banche, corporation basi militari etc…  sono gli unici templi. Il fascismo e la mistica dello stato contro il mondialismo contro l’immigrazione contro il comunismo soprattutto perché sarebbe una manovra ebraica. Marx stesso si ebreo ma presentato come massone quindi come uomo falso abitato da altre idee in contraddizione con il comunismo di cui era diffusore di tesi che avrebbero dovuto gettare il mondo in un baratro. Il fascismo di oggi non ha meno colpe di quello di ieri e un altro obiettivo resta la massoneria, la cui riservatezza ed eterogeneità al suo interno permette discorsi affascinanti che la mettono come i massoni vogliono al centro di tutti i fatti. La deriva fascista passa per accusare i massoni di omicidi come discorso spazzatura io non lo tollero non lo censuro ma replico al famoso avvocato di Viterbo vicino a Forza Nuova, sotto mentite spoglie è per quanto lo neghi, è un untore. E un delirio di persone malate e istigatrici di odio. Fascisti e varie diocesi hanno il compito di presentare i massoni come uomini dediti al satanismo ai sacrifici umani con loro membri nella magistratura così da uccidere e farla franca. I nostri politici non si dedicano alla magia anche se davanti palazzo Madama all’angolo con piazza Navona c’è chi legge i tarocchi, la casta preferisce escort e ristoranti a cinque stelle alla lettura della mano ed altre amenità. La storia delle filosofia non l’hanno scritta gli illuminati e con buona pace di queste vecchie tesi si sente la puzza del fascismo magari l’esoterismo lo avevano a casa loro insieme a tanta ignoranza fanatica.
 
L’unica via è quella dei diritti e di un partito del lavoro.

Si crea un esercito di riserva costituito da milioni di lavoratori che sono pronti a entrare nel mercato del lavoro accettando ogni condizione che viene loro imposta.
Lavorano nell’insicurezza e sono sottopagati, addirittura muoiono di lavoro.
Vengono compressi i salari di coloro che lavorano e si perdono diritti per effetto della disoccupazione, che è il prodotto di questo nuovo ingresso di persone nel mercato del lavoro.
Al capitalismo serve questo movimento di poveri.
E la guerra tra poveri, che sorge per contendersi un posto, porta alla xenofobia.
Il capitalismo è un sistema anarchico che infrange ogni legge e limite dato. Le borghesie industriali lavorano per conto proprio, sono contro l’interesse nazionale, sottraendo i redditial paese perché chiudono e aprono in altri paesi le  attività. Il costo del lavoro, quanto esso incide se si preferisce portare all’estero un attività? O è la solita scusa per non fare investimenti?
Ci vuole un sindacato europeo, per lo stesso lavoro lo stesso salario, l’unica via è quella dei diritti.
Quanto incide la politica, che solo con le partecipazioni pubbliche incentiva le industrie?
I nuovi mercati. Il proletariato è stato abbandonato e vota per la destra xenofoba, la Lega; i borghesi sono tornati alle loro classi di appartenenza; questi partiti della cosiddetta sinistra DS, poi PD, hanno colpe enormi. Saremo residuali, stanno imbarbarendo la gente. Ci vuole la coscienza di classe, bisogna unire gli sfruttati, ma questa questione che divide e tocca i lavoratori, i disoccupati e i meno garantiti diventa una propaganda. Bauman lo scrisse in un mondo globalizzato: il proletario è coatto. Nell’Europa stessa, dove c'è in un paese in cui non esiste più neanche la mobilità interna nord-sud, è scomparsa la domanda di lavoro delle grandi industrie.  L’Europa esiste per i professionisti, gli imprenditori i politici, non per il popolo. Si sta andando alla costruzione di uno stato sopranazionale, ma la gente è contraria, ha delle paure nate dallo stato di precarietà e insicurezza materiale. Il mio professore di scuola media ci diceva, e mi è ancora d’insegnamento, che “Ci vuole memoria storica, gli italiani devono ricordare d'essere stati i marocchini d’Europa”. Anche noi siamo un popolo di immigrazione.
 
 La fine del lavoro: Premessa sulla scienza e punctum.
 
Il progresso si vuole che dipenda da scienza e applicazione della  tecnica. Popper, contro lo storicismo, eliminava a torto ogni tipo di profezia sul futuro, vedendo nella sola scienza l’inaspettato, ovvero ciò che ancora può darci cambiamenti e cambiamenti ancora non prevedibili.
Le stesse profezie, una volta fatte, cambiano il corso delle cose, si porrebbero rimedi, dice il filosofo austriaco.
La scienza dipende, in una società divisa in classi, non dai bisogni delle persone che dovrebbero essere risolti - la fame, le malattie - ma dalla proprietà dei mezzi di produzione da parte di una classe, quella delle borghesie imperialiste, interessi razionali della quale rappresentano il profitto e il dominio, cioè il perpetrare questo modo di produzione. Imperialismo vuol dire guerra.
Assistiamo all’inversione del vettore epistemologico, la scienza non viene applicata dalla tecnica. Invece la tecnica, specialmente quella militare, impone alla scienza la sua agenda. Per sfottere Popper, non è un intervento a spizzico come diceva lui, ma massivo totale. Dalla Luna a qui, l’industria militare impone le direttive, la scienza e la ricerca dipendono dal pentagono. Rosseau vedeva il male del progresso, ossia l'incivilimento visto come idiotismo che ci allontana dalla nostra natura animale, la quale verrebbe secondo la sua tesi irrimediabilmente corrotta.
Ma questo tecnicismo che da solo non fa la storia, è determinato, se vediamo Il Manifesto di Marx, dalla borghesia che come classe rivoluziona segue  continuamente il modo storico della produzione, il come si sono fatte le cose e il posto che hanno le persone le culture, un progresso che miete vittime, se anche è capace di sconvolgere il mondo e fare in pochi anni cosa si è fatto in millenni. Il capitalismo comporta, con la morte della manifattura e dell’artigianato, il concetto di mercato persona servente che piace a qualcuno dimentico dei mali di chi per vivere lavora a condizioni di vera alienazione, si produce di più e i prezzi sono più bassi, sussumendo al suo modo di produzione tutto; ora il lavoro stesso, il saper fare, viene ridotto a un atto: muovere una leva, spingere un bottone. Il lavoratore e il suo valore di scambio sul mercato, il suo fare, vengono svalutati perché sostituibili.
Il suo lavoro come merce sul mercato ha la concorrenza di altri lavoratori, proletari nell’accezione di essere liberi di accettare un lavoro ma veramente ricattati nel non poter scegliere un lavoro, ma di essere scelti dal lavoro che c’è.
I rapporti economici in cui si entra nonostante la propria volontà sono rapporti contrari alla nostra natura, rapporti che vanno contro la nostra natura. Il movimento comunista deve rimettere i manoscritti economico-filosofici del 1844 nel proprio bagaglio. Con noi, il giovane Marx. Il movimento comunista, questi scritti, li abbiamo conosciuti tardi, non è un Marx da liquidare come umanistico.

Punctum.
L’ideologia della fine del lavoro è un ideologia superborghese, scriveva Galvano Della Volpe, importantissimo filosofo. Il punto importante, come dice oggi Cremaschi,  sindacalista, è che ci siano tre miliardi di lavoratori e il lavoro non è finito; io aggiungo che si voglioni liquidare e depotenziare i sindacati e le organizzazioni del lavoro, ci sono contadini senza terra, come scrive Samir Amin. Ciò  ci dice che il lavoro c’è e  comporta sfruttamento intensivo ed estensivo. Il capitalismo campa pompando plusvalore e produce per prendere plusvalore. Metà galera per chi lavora e l’anarchia fuori. Le aziende  scelgono i fattori produttivi: capitale o lavoro, macchine o uomini dovrebbero essere tassate se scelgono di sostituire il lavoro umano con quello di macchine. E la proposta di Vasapollo, che cito nel suo decennale impegno nel dare un reddito di cittadinanza, e che tutti  seguiamo in questo non parlando di fine del lavoro bensì di composizione del capitale, e crisi di sistema da affrontare solo con il comunismo, altrimenti il bambino nell’acqua sporca annega prima che la cambi. Ma lavorare, lavorare di meno, è il grido di battaglia. La drastica riduzione d’orario e le redistribuzione del lavoro è il motivo centrale. Sì a un reddito minimo per tutti e tutte, un sussidio per chi non ha lavoro e non lavorerà mai o mai più, ciò è risultato solo della lotta di classe e non lo elargisce nessun riformismo. Scendi in strada e lotta.
 
 Il partito
 
Le famiglie di partito annoverano il partito ideologico di massa, con militanti e sezioni, nella lista delle cose che sono del passato. Il PDS, che è finito con Massimo, D’Alema ha continuato l’opera di smantellamento di quel tipo di partito. Le decisioni le prendono i ceti burocratici distanti dalla base dei militanti anche nei partiti che invocano un neo-gramscianesimo agitato più che vero, ma se lo fosse, sarebbe ciò  che garantisce la democrazia delle decisioni. Vedi l’ex PRC come non è stato tutto questo che in parte diventando partito con leader carismatico e partito tv.
Oggi si vogliono i quarantenni perché non ci sia traccia memoria dell’ideologia, chi ha conosciuto il PCI lo rivuole e magari vota DS, secondo noi sbagliando.
I movimenti sono al termine, solo il partito ha un'idea leniniana del che fare potere nello stato.
Come plancia lo stato per quell’economia anti lassaiz faire, per uno stato che entri nell’economia. E così solo così può creare duraturi posti di lavoro e invertire una tendenza che ha tagliato fuori due generazioni.
IL PCI non era una cosa rivoluzionaria e non cito Gramsci ma il mio amico GIACOMO, morto trent’anni fa: “Il partito comunista, nato nel 21 per fare la rivoluzione non l’ha fatta. Il partito comunista non ha saputo dire agli italiani cosa di buono aveva fatto. Ha dato la casa e il lavoro. Gli italiani non l’hanno capito perché loro dicevano sempre che abbiamo sbagliato questo e questo… Se voi sbagliate sempre, perché uno deve votarvi?, pensava la gente. Togliatti fece fare il salto di classe agli italiani, l’Italia che usciva dalla guerra divenne una potenza industriale.
Togliatti, che aveva paura di essere ucciso da Stalin per il proletariato italiano, era una proiezione psicologica, lui con il cappello ed il doppio petto rappresentava il sogno di ogni proletario: fare il salto di classe, diventare un borghese.
Lui  era il re della lotta di classe. Il partito comunista non era un partito democratico, le decisioni venivano prese quando il resto dell’umanità aveva altro da fare. Nei partiti totalitari e nelle organizzazioni chiuse si assume l’aspetto del capo carismatico. I comunisti erano pensosi come Berlinguer e non pensavano un cazzo. (Ari 1988).
Ma ci fosse oggi un nuovo PCI!
 
Attualità di Gramsci.

Sì! Il partito è il moderno principe. Il soggetto collettivo che nasce in una congiuntura. L’impensato, scrisse Althusser, quello che ancora non c’è. Il problema del comunismo, per Antonio Negri nelle lezioni su Lenin, è la composizione tecnica politica. Unire la gente non vuol dire rinunciare a un mandato imperativo, a una base cetuale per il liberalismo che da Burke, vuole che i parlamentari rappresentino l’intera  nazione e non una classe un ceto.
Il partito di Gramsci è un organismo stratificato e complesso che porta avanti la lotta di classe assidua.
Ma Gramsci non è Lenin, non pensa che in occidente possa succedere cosa ha compiuto Lenin in Russia, lui sbagliando non riconosceva la lena alle masse. In Gramsci il ruolo degli intellettuali pone delle élites. Intellettuale e specialista, dà al partito un compito di evolvere anche culturalmente le masse, la lotta che è economica e la politica che non è scienza, ma lotta di classe diventa lotta culturale scontro tra mentalità, cultura. Gramsci pensava allo stato come plancia di comando per dirigere l’economia, Gramsci è un socialdemocratico, uomo di grandissima intelligenza, tuttavia non rientra solo nella storia ma nella nostra attualità se si vedesse alle sue categorie e analisi e non solo al mito e a cosa per amore o vile avversione si addebita a lui. Io sono stato lettore di Gramsci ma la questione dedicherebbe uno studio fresco e devo dire che per non far avvicinare a un Gramsci vivo e attuale si scrive su di lui cercando di renderlo ambiguo, difficile, come una vita che fu di un martire certo. Purtroppo, o per fortuna, Gramsci è la tessera numero uno del PCI, e potrebbe esserlo di un partito della sinistra del Duemila.
Gramsci è vivo. E ho detto veramente poco.
 
 L’antisemitismo
 
L’islamofobia, l’omofobia, e come sempre l’odio...
La ricerca di capri espiatori che la cultura di destra intollerante fa cerchia con i peggiori reazionari, vanta il crimine più grande della storia: la Shoà. L’omicidio con metodo industriale del popolo ebraico, l’ordine della soluzione finale, lo sterminio del popolo deportato nei campi. Luoghi atroci di sofferenza e morte dove l’umanità in tutti i suoi aspetti veniva umiliata contrapponendo le stesse vittime, esaurendo le risorse mentali dei sopravvissuti; veri testimoni tra noi per non dimenticare, sono loro i nostri monumenti. Il più grande crimine vide morte sei milioni di creature umane sui previsti undici milioni. Un ordine impartito a voce; la costituzione era Hitler, si veniva arrestati anche se prosciolti nei tribunali, la legge era lui. La democrazia va vigilata, non bastano le leggi, anche delle leggi possono essere da combattere perché contro l’umanità, il pensiero stoico fallisce la libertà non è nell’osservanza delle legge buona o cattiva che sia.
Ci sono state maggioranze complici assuefatte, persone che sapevano e non hanno fatto nulla per loro concittadini.
Il mondo sapeva dei campi e della deportazione.
L’antisemitismo risponde antropologicamente a una demonizzazione di un popolo che il professor Alfonso Di Nola vedeva come popolo del culto precedente a quello cristiano e come elemento demiurgo. Il professor Ascoli vedeva nel popolo ebraico la bugia nella credenza che gli ebrei fossero una piramide rovesciata senza base, senza popolo. La calunnia e l’odio nazifascista per contagiare le masse faceva credere che questo fosse un popolo di banchieri e industriali, come se non ci fossero poveri tra di loro. Il nazismo è stato il massimo dell’irrazionalità e della ferocia applicando solo nello sterminio un metodo omicida che non ha eguali, non sono stati ammazzati così gli armeni o i nativi d’America. Il piano di Hitler era scritto nel suo libro del periodo della prigionia: “Le mie battaglie”, in cui evoca cosa avrebbe meticolosamente realizzato uno spazio tedesco l’idea malata di una cosiddetta razza pura; l’odio per ebrei e bolscevichi, che erano questi una cosa sola per lui,  lo portò contro ogni convenienza ad attaccare la Russia essendo stato da sempre l’anticomunismo uno dei suoi principali obiettivi, fuso con la questione ebraica perché ebreo era Marx. Gli ebrei non sono una razza, ma una cultura (Theodor W.Adorno). Nemmeno il fascismo ha davanti al tribunale della storia giustificazioni, non è un' opinione, è un crimine contro l’umanità. L’antisemitismo non nasce con ideologie strutturate che l’hanno diffuso e applicato con le leggi razziali, è già tragicamente presente a opera dei cattolici che per secoli dicevano che gli ebrei hanno crocefisso Cristo, da sempre essi hanno inflitto colpe e provveduto a restringere lo spazio a questo popolo (quello ebreo) senza terra vietando professioni e attività.
Il sionismo è la beffa della storia, la colpa grande della comunità internazionale, ma questo stato etnico e razziale basato su terra e sangue, è un imperialismo che ha tolto ed espulso i palestinesi dalla loro terra con inaudita violenza, la storia ci dice ma non li assolve, noi siamo nati come stato armato e razziale perché non succeda un altro olocausto al nostro popolo. Popolo armato sempre in guerra. La comunità ebraica americana l’ha voluto e Israele e USA sono paesi legati da un patto imperialista per schiacciare altri popoli.
 
 Liberalizzare il consumo delle sostanze stupefacenti
 
La migliore cultura liberale slega l’uomo portatore di diritti con la nascita da ogni tipo di paternalismo e di morale come foro pubblico.
Cosa è un fatto, una scelta privata, lo stato non lo deve o può sindacare. Nella sua interezza, l’idea di Mill figlio è: “La persona conosce cosa sia il proprio bene meglio di chiunque altro”. Marx, gigante del pensiero, scrisse, a proposito del losco lord Palmerston, di come esportasse l’oppio attraverso la compagnia delle indie per piegare la burocrazia dell’Impero Celeste (il nome della Cina di allora). La vendetta di Cina e India fu che l’oppio arrivò in Inghilterra e il proletariato inglese lo assunse con tutti i danni.
Rispetto a un bene, il prezzo aumentando può farci dirigere verso beni sostituti, piuttosto che pesce, carne. Quando all’aumentare del prezzo, data la scarsità di un bene, rimaniamo ancorati a una scelta, cadiamo male se si tratta del regime proibizionistico che conobbe l’America moralizzatrice in cui ieri nacquero la mafia e la criminalità. Il prezzo della droga e la dipendenza dal suo consumo non rende liberi, sono cose da contrastare, ma non facendo del drogato un criminale; il prezzo delle sostanze deve essere alla sua portata e se ne disincentiverebbe la vendita e persino il consumo.
La legge e la cultura che accompagnassero questo mutamento darebbe sicura morte alle diffuse organizzazioni internazionali della droga.
Pannella è stato il primo a dirlo con coraggio ed onesta intellettuali. Ma le tossicodipendenze, non mancando assistenza territoriale nei centri medici, devono essere accompagnate dalla cura non coattiva ma culturalmente attiva. L’idea di Mill deve essere messa sulle gambe per capire che la libertà va garantita presentando il prezzo delle scelte, le conseguenze.
L’alcol stesso come problema lo hanno affrontato ex alcolisti che si sono riuniti mettendo al centro  dell'attenzione esperienze e vissuti; per la droga e tutte le sostanze simili bisogna salvare il dipendente da illeciti e forme di tratta e ricatto, dato dal prezzo altissimo che deve pagare per le sostanze. Liberalizziamo anche a uso terapeutico, garantiamo come livello minimo l’assunzione assistita da medici, di droga si muore perché tagliata male, come per malattia perché assunta senza precauzioni mediche di proibizionismo si muore.
 
 La chiesa ha sempre nuovi inganni
 
Il cristianesimo illude i poveri ed è un bastone per tenerli buoni facendo di un mondo mosso dalla razionalità economica e dal calcolo, appello ad un cosiddetto amore cristiano che fa chiudere negozi e diventare disoccupati.
La testimonianza, la vita coerente e la fede vengono dopo Gesù e suo compito è portare il vangelo sono parole del Papa che non vuole cristiani da salotto, speriamo non voglia cristiani da cucina che devono digiunare o da camera da letto che non possono copulare. Il cristianesimo si oppone al mondo greco perché nell’universo giudaico cristiano il tempo è lineare rispetto alla ciclicità dei greci.
Paradiso terrestre come illo tempore e ricongiunzione con Cristo che torna Paroussia illud tempus per dirla con Eliade. Aspettiamo conferme ma non siamo uno scisma del cristianesimo o una sua eresia con buona pace di Bloch e per la sintesi che Hegel voleva fosse la sua filosofia.
Il cristianesimo invoca l’irrazionalità e la fede non è dovuta se non si accetta per prima cosa Gesù come ponte con Dio stesso di cui l’uomo è creato dal nulla. Ma il Gesù di Filippo dei vangeli apocrifi che ha avuto dei figli da Maddalena o quello dei concili.
Il punto controverso e centrale: il significato del cristianesimo vuole che non ci si ribelli a Roma, cioè a Cesare, al potere ma che solo se non ti permette la libertà del culto cristiano, dare a Cesare quello che è di Cesare, dare a Dio quello che è di Dio. Cosa ne sarebbe di Dio?
La nostra parte più intima, il motore di tutte le nostre risorse e determinazioni, la coscienza che Dio anima non la chiamo, non sussiste, Dio non c’è e nella confessione ai preti si consegnerebbe la nostra autocritica. Bobbio lo scrisse: “Le due ideologie scientifiche, liberalismo e socialismo non si sono alleate per eliminare la religione”. La religione, più di ogni altro, la comprese Marx: “Oppio dei popoli”. Forse Machiavelli, vero bersaglio dei cattolici più di ogni altro pensatore, padre della scienza politica, coglie l’astuzia del principe di tutti i potenti nel sembrare, nell’apparire certo conviene dimostrarsi forti ed essere temuti, ma la religione ha unto i potenti per secoli, li ha resi tali per volontà divina. Negli attrezzi consoni a mantenere il potere la religione che seda gli animi, illude l’uomo ha colpa soprattutto a indicare la vera felicità in un mondo che non c’è.
Ci vuole tanto, del nulla non abbiamo prove, è solo nulla così Dio è nulla. Il lavoro e il pane li hanno chi lavora, sennò non dateglielo, è nei precetti cristiani; la vita vera oltre la morte è nei precetti cristiani che dicono niente alla natura, che privano dei suoi aspetti sensuali amorosi erotici per sacrificare la vita in questa attesa della morte. L’al di là. Bisogna liberarsi dalla cultura, se imbriglia gli intelletti ingannandoli, la civiltà stessa avvilisce questa natura, le toglie i piaceri e i significati, diremmo con Rosseau, ma non è solo il processo produttivo la divisione del lavoro, è la chiesa che inganna con la sua cattiva filosofia considerata parola di Dio. Amor sui amor dei, l’uomo deve coltivare l’amor sui rispettarsi e poi c’è l’amore non disinteressato e ricambiato, altrimenti è follia. Le due città, la chiesa di Bergoglio è la città dell’uomo come la chiesa di Pietro, non esiste città celeste o di Dio.
 
 Ultima invocazione
 
La sinistra italiana è un grande centro liberale perché è stata infiltrata dai poteri statunitensi. I suoi leader sono stati cooptati. La classe lavoratrice, i giovani e le donne la cui transizione ai diritti è incompiuta, sono stati abbandonati. Non era solo la strada per governare e stare con gli americani che impongono il modello economico agli altri paesi grazie a una supremazia militare dando l’aut aut. Il potere è sulla canna del fucile ma tra coercizione e consenso non manca un sistema manipolativo potente ed è paese, l’Italia, basato su un conflitto d’interessi. I padroni dei media Berlusconi e De Benedetti prima tessera del PD. Neanche la formula più timida di una legge antitrust è passata. Non sono nemmeno regolatori del mercato, cosa sono? Si sono seguite le peggiori politiche liberiste e i leader della sinistra di governo sono accaniti anticomunisti; dal governo alle università c’è un pensiero unico. Berlusconi è stato un alibi per toccare il sentimento popolare, ma questa cultura di destra, inseguendo l’avversario, invece di contrastarlo ha inquinato, è in corso un'infezione di cui Renzi è la diarrea che durerà.
Il serbatoio da cui affluivano compagni storie, ha continuato a riempire le piazze, ma siamo fuori dal parlamento. Walter Veltroni chiese il voto utile. I comunisti proprio non li vogliono e pagheranno qualsiasi prezzo, anche la distruzione di loro stessi. Ha ragione Grillo, se dice che alla prossime elezioni si sceglierà tra lui stesso e Berlusconi. Anche mummificato Silvio Berlusconi, una plebe di ricchi evasori, puttanieri, stupidi di fondo risponde e osanna verso il suo gladio anti comunista.
L’opinione pubblica è quella di 300 persone pagate, l’intellighenzia? Studia negli States, in batteria come polli si rafforzano nel liberismo e nell’ottica che l’imperialismo vuole per questa area. L’Europa, spazio per le esportazioni tedesche, vuole minare questo paese come seconda forza manifatturiera. Certo, non produciamo merci tecnologiche di alto valore aggiunto, ma nemmeno i nostri distretti la nostra manifattura riescie più. Chi ha quarant’anni ne aveva 20 ai tempi della Bolognina grosso modo, cosa volevano si fosse realizzato, solo l’infido D’Alema, ex PCI, pur traditore ha governato hanno rimosso una generazione. Figli del mercato e della televisione con un linguaggio fintamente realista i nuovi democristiani. Speriamo che Fabrizio Barca cambi idea e rompa il PD. I comunisti devono confrontarsi con la loro visione del mondo e non solo con tattiche e alleanze. Questo libro è solo per qualche decina di persone ma mirate. Parlatene.
 
 L’operaio sociale
 
Nessuno lo vuole ricordare, bisogna dare centralità a un ragionamento che era dentro al libro di Marx, Il capitale. Riprendiamo da qui e dalla sua potenza e attualità.
I lavoratori con il loro lavoro creano un plusprodotto e cosa si fissa circola e poi si fissa, merce denaro, merce restando allo schema dello scambio, semplice: io compro con denaro una merce per il mio soddisfacimento. I lavoratori come forza lavoro collettiva, con il prodotto del loro lavoro sociale che sarà venduto, ammortizzano il costo dei loro salari e tutti i costi anticipati dal capitalista, dalla banca per lui: macchine, fondo, materie prime da lavorare.
E nel diritto e nello stato che la proprietà dei mezzi di produzione sia del padrone capitalista di fatto il lavoro dell’operaio associato con i suoi compagni, l’operaio sociale come forza molare astratta ricompra il costo del capitale di rischio e lo ridà maggiorato. Quando si dice che l’operaio crea la ricchezza, che il suo lavoro non dà un sovraprezzo alla merce tangibile o servizio ma  il suo plusprodotto lavoro rubatogli ammorta tutti i costi sostenuti ed anticipa i costi futuri. La riproduzione allargata dà un capitale 1, se ne crea un secondo iniziando dal plusvalore che compra altre macchine, forza lavoro e materie prime. Nel processo lavorativo e nella sua riproduzione la forza lavoro come forza media di ciascuno concorre alla creazione del valore, erogazione di lavoro. La scienza del capitale divide i lavoratori, li tiene chiusi in qualifiche categorie, ma alla base della natura capitalistica della produzione c’è questa contraddizione fondamentale: Natura sociale del lavoro proprietà individuale dei mezzi di produzione. Lo studio di una scienza capitalistica inizia con il Taylorismo e studia tempi e movimenti del singolo lavoratore per incentivarne la produttività, dividendo in tante operazioni gerarchizzate il posto di ciascuno nel processo produttivo con paternalismo di trattare con premi rinforzi in modo che un condizionamento operante si sostituisca in una nuova disciplina di fabbrica che si estende alla vita, razionalizzando l’uomo fin dentro alla sua vita privata, estendendo il dominio della fabbrica sulla vita del lavoratore. Il carattere lineare del tempo della vita e della produzione trova oggi altri paradigmi produttivistici che non danno al lavoro né quell’identità che aveva il lavoratore né quelle sicurezze materiali invidiabili oggi, ma erano catene, oggi il Fordismo la grande fabbrica non la vogliono perché crea il sindacato di classe e il partito ideologico di massa, il capitalismo tagliava il ramo su cui come corvo era seduto.
 
 Le élites
 
Gaetano Mosca ha detto che i politici noi non gli scegliamo, sono loro a farsi scegliere. Per un liberale quando essere liberali non voleva dire essere democratici e dare il suffragio universale primo decente provvedimento, Mosca non credette nella democrazia se pure non si schierò con il fascismo. La vera differenza è quella tra governanti e governati, questo elemento spiccatamente antipatico inconfutabile tuttavia lo porterà a essere tra i primi teorici del concetto di élites: la parte avanzata di cui Mosca diceva non si potesse fare a meno, termine militare.
Nella concezione gramasciana, il partito e la funzione in esso e nella società da parte dei cosiddetti intellettuali svela che essi sono le élites. La critica al partito per cui si entra per ottenere favori piazzare i propri leader e creare nella società, quel braccio secolare che sono le burocrazie rispondenti a compiti razionalizzati e pagate regolarmente, spicca nel proseguo della critica elitistica. Nei partiti si crea una rottura tra dirigenti e militanti, i primi vivono di politica, sono regolarmente retribuiti, sono un ceto burocratico specializzato, i secondi vivono per la politica. Questo impianto distrugge cosa noi comunisti chiediamo alla politica al partito alla militanza. Lenin ha capito bene che al proletariato serve in una certa fase ancora lo stato e va compreso che serve il partito stato e partito sono cosa la sinistra da tanti anni mette da parte figlia del movimentismo e dell’essere comunista ciascuno in modo colto come vuole.
Sono i partiti ideologici di massa con sezioni sul territorio e ideologia come visione del mondo e base di classe ciò che gli stessi partiti della sinistra cosiddetta vogliono estirpare e loro pure di parte cosiddetta laburista sono un abbaglio per coloro che va detto, votano DS ieri PD oggi credendo di votare PCI.
Era ben altra cosa nobile era un partito che forse è stato unico al mondo una creazione che riporto a Gramsci e perfino a Togliatti, nel segno della guerra fredda. Le élites di questo partito erano campioni della resistenza, venivano dalla lotta di liberazione, si può credere che fossero i migliori. Sulla rivista Micromega l’ultimo segretario del PCI scrisse dopo che venne silurato dal suo delfino. Veltroni, D’Alema e company dico io, entrarono nella FGCI per fare carriera, non erano comunisti e fecero interessi che stanno negli Stati Uniti, il resto lo aggiungo io. Oggi le élites sono coloro che stanno sul libro paga dei Riva, degli Agnelli, sono coloro che siedono al club Bildenberg, le diverse centrali dell’imperialismo, gente che studia i dettami liberistici quando negli organismi internazionali:WTO, Banca mondiale, fondo monetario internazionale etc, è la CIA che mette i suoi uomini.
Cari compagni comunisti, non si può fare nessun governo con il PD, sbagliammo in passato, lo dico a dieci persone forse. Opposizione e un programma di transizione, un programma comunista. Ci hanno eliminato con il voto utile e questo sistema elettorale fatto apposta per distruggerci controllano il paese e sono anticomunisti, Berlusconi è il loro alibi, persona che a furia di dare del comunista a questa gentaccia ve lo fa credere, questa è feccia. Il PCI è morto con il cambio generazionale, anche una grande impresa se viene meno il suo fondatore e i figli sono smidollati, fallisce, se non ci sono buoni amministratori, questa è roba da CIA la loro stella prima era Mosca ora è l’America.

Gli intellettuali
 
La creazione di una sfera pubblica fatta di persone informate spetta ai giornalisti e dietro la comparsa dei giornali la libertà, come diceva Lenin, di avere carta ed inchiostro e certo. La libertà dei moderni è quella di non partecipare a quel tutto e unicum della politica, bensì di realizzarsi nella sfera privata con un'attività e solo chi ha soldi e quindi tempo può votare; l’idea è di Costant.
Il liberalismo è reso nuovo ma puzza di carogna, lo rivogliono qui nel Duemila.
Gli intellettuali: quel giovane per fortuna non ha niente dell’intellettuale; era un nazional socialista. Adorno usa in un suo libro questo annedoto di una ragazza tedesca. Ma si può seguendo un classico, Habermas vedere che gli intellettuali sono pagati, io direi stanno sul mercato e così non vogliono stare con il popolo cosa pessima.
Il popolo è ignorante e arricchito pessima idea, invochiamo un lavoro di Prometeo e allora gli intellettuali servono anche se devono divulgare da soli le loro tesi esempio che sfascia questa attività sennò sarebbero solo pochi a poter scrivere ed a pochi. Dei recinti in cui sta un'élite  ma se privilegiata, ricattabile e contratto il suo salario porta al pianto se il lavoro è precario, con questa rottura la proletarizzazione del ceto intellettuale non lo organizza.
Scrivere senza avere titoli di studio importanti non vuol dire non aver studiato e non studiare, ma la lotta servo padrone è lotta tra un autocoscienza che ne trova altre che la negano e per vivere si diventa servi e si rinuncia a quello che si ha da dire, la lotta materialistica come può farla l’alta borghesia?La distanza avanguardia masse non è mai stata così grande se dalle file del proletariato non c’è coinvolgimento con le idee di riscatto materiale e culturale. La cultura a disposizione resta lettera morta, bisogna portare alla cultura e anche all’ideologia un'organizzazione deve dare ciò alle masse. La prima divisione è in classi, gli intellettuali non apparterrebbero a una classe ma a un ceto senza classe la cultura deve scegliere la partiticità stare con una classe, quella degli sfruttati  come invece è di fatto cultura serva della grande borghesia e dei suoi valori ed ideali.
Il rispecchiamento della realtà sociale pervade ogni attività umana dall’arte alla letteratura e soprattutto politica.
La ragione l’abbiamo tutti in natura e va usata senza guide e coltivata la cultura.
Una minoranza che si è appropriata di un plusprodotto può avere tempo per dedicarsi alla cultura e specializzarsi, ora che diminuisce il tempo di lavoro si aprono nuovi scenari di protagonismo delle masse alla vita al piacere ed alla cultura.
Ogni uomo è potenzialmente un intellettuale anche se mai è chiamato a dire la sua delega.
 
 Il fascismo di oggi ed i suoi capri espiatori
 
Il fascismo ha ispirato le camicie brune. Il fascismo si è diffuso in Europa, in Ungheria l’ammiraglio Horty, Codrenau in Romania. Hitler poi sopravanzò con le leggi di Norimberga la guerra. L’invariante in questi movimenti è stato il nazionalismo, l’idea dello stato di cui l’uomo era appendice e il solo fatto che razza e sangue fondassero la comunità a base razziale ha diffuso e contrapposto le nazioni. La base dei fascismi è la supposta superiorità razziale, fonte di ragionamenti da mentecatti che crea l’odio. Gli ebrei sono stati come popolo demiurgo demonizzati come esempio di un popolo di un culto precedente, sono stati demonizzati, scriveva l’antropologo Alfonso di Nola. L’errore diffuso e mai da tollerare perché da errore si trasforma in uno strumento di un odio mirato verso gli ebrei, è quello di considerare quello ebraico il popolo senza popolo, una sorta di piramide capovolta, senza base popolare. Si crede e si fa credere, per spargere odio, che gli ebrei siano dietro alla finanza mondiale e che non esistano ebrei proletari e piccoli impiegati e disoccupati. Retaggio della storia la chiesa apostolica romana ha sempre perseguitato gli ebrei impedendo loro le professioni e relegandoli in attività che allora come il commercio e il prestito di denaro non si conoscevano e che facevano attecchire l’odio verso chi le praticava. Mussolini ha detto che gli italiani erano proletari e dovevano dare figli al paese e che gli altri paesi erano plutocrati. Il complotto plutogiudaico massonico anche nel mondo di oggi viene riproposto via internet non comprendono che il capitalismo non è fatto da individui cattivi che cospirano ma che è una struttura, e che perfino chi investe e deve razionalmente calcolare è al fondo ingranaggio alienato di questo processo. Il capitalismo non si sana, va abbattuto, etica ed economia non vanno d’accordo ma non ci sono sette ma centrali dell’imperialismo consigli di amministrazione di banche, corporation basi militari etc… questi sono gli unici templi. Il fascismo e la mistica dello stato contro il mondialismo contro l’immigrazione contro il comunismo soprattutto perchè sarebbe una manovra ebraica. Marx stesso era ebreo ma presentato come massone, quindi come uomo falso abitato da altre idee in contraddizione con il comunismo di cui era diffusore, ovvero di tesi che avrebbero dovuto gettare il mondo in un baratro.
Il fascismo di oggi non ha meno colpe di quello di ieri e un altro obiettivo resta la massoneria, la cui riservatezza ed eterogeneità al suo interno permette discorsi affascinanti che la mettono come i massoni vogliono al centro di tutti i fatti. La deriva fascista passa per accusare i massoni di omicidi come discorso spazzatura io non lo tollero non lo censuro, ma replico al famoso avvocato di Viterbo vicino a Forza Nuova, sotto mentite spoglie è per quanto lo neghi, è un untore. E un delirio di persone malate e istigatrici di odio. Fascisti e varie diocesi hanno il compito di presentare i massoni come uomini dediti al satanismo ai sacrifici umani con loro membri nella magistratura così da uccidere e farla franca. I nostri politici non si dedicano alla magia anche se davanti palazzo Madama all’angolo con piazza Navona c’è chi legge i tarocchi; la casta preferisce escort e ristoranti a cinque stelle alla lettura della mano ed altre amenità.
La storia delle filosofia non l’hanno scritta gli illuminati e con buona pace di queste vecchie tesi si sente la puzza del fascismo, magari l’esoterismo lo avevano a casa loro insieme a tanta ignoranza fanatica.
 
 Lettera
 
Un Seyes che scrive oggi cos’è il quarto stato ci vorrebbe. Non il terzo o un quarto stato che non ha lavoro ed è nel migliore dei casi precario e che quindi emigri.
Il mandato imperativo una classe politica che risponda a questo quarto stato e non si erga a rappresentare l’intera nazione divisa tra chi ha un milione in banca e chi non ha nulla.
La colpa di Grillo: eliminare il classismo e qui è la verità sociale fondamentale dei comunisti veri, non quelli da salotto. La delega o l’assemblea? La lettera agli elettori di Bristol da parte di Burke è la lettera del primo ostile alla rivoluzione, contro coloro che chiedono responsabilità per un mandato che di fatto le democrazie borghesi tradiscono come volevano i federalisti americani che con il loro pessimismo sulla natura umana da ricchi temevano l’olocrazia, cioè il governo dei poveri che riprendono la proprietà abolendola per realizzare la proprietà sociale.
La revocabilità degli eletti questo il punto che era chiaro a Lenin. Grillo aveva ragione sull’incandidabilità di chi ha pendenti con la giustizia e sul limite del mandato.
In quarant’anni la sinistra a sinistra del PCI non ha fatto un risultato come quello di Grillo terzo partito.
Gli intellettuali ceto a sé lontani dalle masse considerate ignoranti e perfino arricchite devono mettersi al lavoro, serve l’organizzazione, il partito intellettuale collettivo.
La nuova composizione di classe deve passare per l’idea di Marx, scienziato prima e rivoluzionario sempre, dalla classe in sé alla classe per sé, la Lucacksiana coscienza di classe che si è distrutta in anni di mutui bancari e case riconfiscate dalle banche in anni di laurea di massa e svalutazione del titolo di studio, in anni di interclassismo come piace eliminando il conflitto.
La politica è sovrastruttura che deve determinare la base economico ridistribuendo il lavoro creandolo, lo stesso capitalismo di stato di cui si accusa Lenin avveniva in una società politicamente non capitalista ma comunista, per queste nuove generazioni anticapitaliste serve il comunismo, lo devono trovare abbattendo gli odi pregiudiziali che sono stati messi sulla loro strada.
E una lotta materialista quindi economica per i bisogni senza  assolvere a questo non c’è neanche la libertà e l’eguaglianza. Deve avvenire una dialettica di riapropriazione reale, un movimento che accetto dire di moltitudini ma sul concetto economico e non solo ideale e di libertà e riapropiazione dovuta dell’intelligenza di tutti.
 
Contro il PD per legittima difesa.

Il PD è un “partito piglia tutto” come teorizzò lo studioso di politica Kirkheimer, un partito senza base ideologica senza tanti militanti che pesca il voto tra coloro che in precedenza non lo avevano votato.Cercano il voto di chi non è di sinistra e per farlo diventano sempre più di destra.Un partito che ha apparentemente contraddizioni interne laceranti a prima vista ma che non si rompe.Ora vediamo Renzi non è Veltroni se paragone si può fare tra l’insipienza dell’uno e la dabedaggine dell’altro.Il Pd… Corre da solo e fa fuori i nanetti come piace dire a Sartori.Ai compagni di SEL ricordo che Mario Capanna venti anni fa era di sinistra ecologico e libertario prima di loro, mente inesorabile e tribuno della plebe.Non alleatevi con il PD serve un fronte anticapitalista di comunisti e non ma anticapitalista. Dobbiamo lottare per il proporzionale dobbiamo sperare in un aggregazioni delle sinistre anticapitaliste e che si vedano le contraddizioni a casa loro quelli del PD almeno tra laici e bigotti per la difesa della 194 per il testamento biologico e l’eutanasia e per altri cento e più motivi.Noi siamo solo consumatori non si vogliono ceti e classi riconoscibili. Il PD ha 400 indagati tra le sue fila vinse De Magistris a Napoli perchè  del partito di maggioranza della sinistra il voto al loro candidato di bandiera forse veniva dalla camorra stessa.Non ostante le sceneggiate di Repubblica con Saviano. Repubblica è la mente e lo sdoganatore del PD. Lo disse la voce profonda della rete ed ora mi querelate?  Il loro partito è anche questo. Il partito democratico della sinistra esiste per stigmatizzarci come non democratici.Vogliono il comunismo sotto il processo dei vari Paolo Mieli, ed altri revisionisti ed anticomunisti alla Panza, lui ed altri cento.Un opinione pubblica pagata fatta dalle stesse persone e che spesso ha studiato in America, è un aspetto della colonizzazione imperialista.”Le idee dominanti sono sempre le idee della classe dominante ”.Di fatto con il cosiddetto voto utile e grazie agli spin doctor dei sondaggi che ci manipolano tra proiezioni di voto ed istigazioni al  cosiddetto buon senso ci mettevano fuori noi nanetti.Per i loro sondaggi siamo sempre noi quelli che li fanno perdere sul filo di lana al rush finale non il massacro sociale della troika europea e la cosiddetta austerity per distruggere lo stato sociale con misure draconiane .Il Pd è un partito messa, solo che la messa è di domenica ed il telegiornale è in onda sempre in televisione per condizionarci per fatto e per detto l’antidoto alla rovina di fatto da Monti a Letta sono con i berluscones e più radicali di loro nel seguire la Germania che prima ha distrutto la Grecia e ci vuole solo per piazzarci i suoi prodotti in questa Europa sognata dai banchieri e non dai popoli di cui sono i talebani. Da satelliti di un'altra economia per fornire parti ed avere officine più che industrie perdiamo anche questo posto nella competizione al ribasso. Se lo stato non entra nell’economia se le industrie non fanno investimenti e se non seguiamo la legge del vantaggio comparato e troviamo la nostra vocazione produttiva cosa conviene produrre nella divisione mondiale e competitiva; e finalmente produciamo merce con un valore aggiunto siamo vicini al terzo mondo.La scelta del PD e di creare posti di lavoro questo era il tenue riformismo ma mai lavori produttivi posti dei cui salari c’è la spesa e che non danno altro, attività effimere, ludiche. Un partito mediale dove conta lo spettacolo l’apparire, si il burocrate alla Bersani alla Letta ma che se schiaccia i militanti con l’economicismo da salotto i militanti PD non sono degli ingenui  sono  entrati per avere favori è una corrispondenza biunivoca tra loro e mamma PD. I militanti cosa contano? Da sempre si vogliono telespettatori e non persone della cui opinione tener conto. Comunque questi sono ostaggi della televisione non c’è più il PCI. Il PCI era democrazia dal basso discussioni, sezioni iscritti che vuole dire essere sul territorio.Non c’è più il partito ideologico di massa non c’è il PCI c’è il PC:personale computer. Vi scrivo per lettera però. Se sei PD non lavori nemmeno come precario, nuova massoneria in tante regioni.Massoneria in senso mall’inteso, evitiamo i sensi unici dell’intelletto e le demonizzazioni fasciste alla massoneria che contraddicono l’a,b,c per dei comunisti.Non crediamo al loro interclassismo supposto.Alla grande massoneria universale hanno aderito anche loro sempre ai vertici sono infarciti di esoterismo da ignoranti e superstiziosi si sono dati dei titoli perché come D’Alema che non si è laureato serve essere massoni o peggio camerieri pontifici, vale il titolo.Orgoglio vanità pochezza di questa gente. La Melandri al museo Maxxi di Roma dava da lavorare come impiegati ai suoi pur non esperti in materia come neanche noi lo saremmo in cose così strampalate, un idea da DC creare burocrazie parassitarie per aiutare i militanti. La loro idea di lavoro non produttivo elemosina seguendo quell’alleato del capitalismo che è la sottocultura del post moderno che ha le sue nuove cattedrali nel deserto quando chiude l’industria.Uno stato d’animo pericoloso che considera il mondo immodificabile per un falso realismo che vedrebbe il capitalismo i rapporti di proprietà immodificabili, perfino giusti. L’uomo diminuendo il tempo di lavoro necessario alla produzione di valori di scambio in un tempo supplementare potrebbe accrescersi nella cultura nello svago. Dove c’era l’industria ora troviamo un Gange di disoccupati, non volevano il partito di massa ed il sindacato di classe, hanno frammentato la classe istigando alla xenofobia hanno chiuso l’industria hanno accentuato l’automazione. La coscienza di classe; il momento che da classe in sé porta alla classe per sé inesorabilmente passa dalla politicizzazione dall’ideologia e quindi dal partito comunista.Berlusconi, sua indecenza è stato un alibi mentre lor signori precarizzavano il lavoro per primi con il pacchetto Treu  e compivano azioni di guerra per far passare oleodotti nella ex Jugoslavia allora i loro eroi in tuta mimetica morivano di uranio impoverito come quelle popolazioni. Il colonnello D’Alema della cui intelligenza non vogliono che si dubiti non rispondeva al parlamento italiano ma direttamente al presidente Clinton.Lo stile PD è fare la guerra come fù per Cavour la spedizione in Crimea, per visibilità con i tavoli internazionali di fatto le centrali dell’imperialismo; sono sionisti e filoimperialisti ma al loro popolo all’ambiente mimetico che creano serve nascondere la guerra ed il tg3 non ne parla mentre su Rai Uno sempre essendo guerrafondai ad oltranza.Una televisione diversa ma la sostanza è la stessa specchio di quei rapporti di sfruttamento generati dalla proprietà e quindi dallo stato borghese.In quella televisione non si parla dei conflitti sociali sono anni anestetizzati tutto finisce in psicologismi e si da la colpa alla famiglia all’individuo non alla società di classe che divide in ricchi e poveri, uomini e donne, colti ed ignoranti livellandoci tutti ad una medierà senza confini.Oltre alla bugia c’è la colpa dell’omissione non esiste alternativa a questo mondo e dentro questa società noi che manifestiamo veniamo ricordati solo quando gli infiltrati dei servizi bruciano le autovetture per ritornare alla solite cacce alle streghe che finiscono in processi a ragazzini colti in fallo con l’addebito di reati pesanti che una democrazia vera non darebbe ad un cittadino ad un giovane. Ricordiamo Cucchi ed Aldrovandi ed altri.Verso dove stiamo andando con questo capitalismo italiano. Una borghesia compradora non produttiva che vuole la nostra desertificazione industriale  privatizzavano le cose di famiglia:Alitalia, Telecom etc… di questo paese la grave colpa di venire dal partito comunista per loro un complesso diventava fare regali alle borghesie straniere che dovevano accreditarli tenendoli sulle ginocchia ma non c’era latte per il paese, che balie…e seguire il liberismo di Tony Blair continuatore della lady di ferro.Una generazione è stata scippata dalle idee di cambiamento dalla fiducia verso la politica e lo stare assieme che non fosse il karaoke o lo sballo segno del nichilismo e della disperazione dei giovani che altrimenti hanno cinture di castità e non riescono ad avere figli.L’oscurantismo repressivo e la povertà avanzata si uniscono alla repressione che quando un sistema minaccia di crollare puntellano con gas e manganelli.Hanno colpito le ideologie per affermarne una sola e unica, quella del mercato non volendo intervenire sul conflitto d’interessi delle televisioni e dei giornali di Silvio Berlusconi lasciato li per contumelie e per sentirsi moralmente superiori; Un pluripregiudicato un piduista-eversore ed un uomo connivente con le mafie, loro alleati con lui si sentono i meglio fichi del bigonzo  quando ne erano complici per un po’ di appel che quel liberale e massone ex fascista in gioventù che è Eugenio Scalfari li faceva diventare sempre più liberali. Filo Nato filo vaticano e sionisti.Colti per fare tavole rotonde tra filosofi inutili come il sempiterno Cacciari che portò sempre il discorso sul sesso degli angeli tra materialisti fin dal tempo del glorioso PCI.Il loro radicale anticomunismo esiste a partire dalle loro idee liberali sull’uomo e la società, separando con il loro supposto umanismo che distilla un essenza dell’umano che dividono mentre la persona materialisticamente dipende dalla società dai rapporti economici in cui uno è immerso da cui deduciamo anche le psicologie, altruiste, egoiste proprio secondo le diverse classi sociali contrapposte.Solo chi prende il salario ha soldi per aver lavorato le rendite e di profitti danno soldi senza aver lavorato.Lo sfruttamento è nei rapporti economico-sociali borghesi.Il loro poema continua sulle sorti progressive del capitalismo quando le loro previsioni e comportamenti hanno prodotto la crisi strutturale e forse definitiva,  e dal loro gretto liberismo economico che si  vogliono accettate disuguaglianze e disparita e tra poco il razzismo e lo sciovinismo, che rispecchia la loro appartenenza e le loro tutele verso chi è ricco. Liberalismo che diventa sempre più gretto con le loro squadre di candidati al governo pezzi di nomenklatura di fatto coloro che hanno buttato la bandiera rossa nel fosso e bloccano giovani energie e speranze con il racconto non della loro ignavia ma delle colpe del comunismo ora che alla spalle del proletariato si sono realizzati e tornano alla loro classe di appartenenza la comoda e ricca borghesia.Credono nelle elites che guidano la massa informe indifferenziata, cercano di rivolgersi a chi sta in alto per avere pastori al loro servizio, quei ceti e classi che da questa società sono stati lusingati e premiati.Devono mandare avanti la parte vincente ed ottimista in questo hanno imparato da Bettino Craxi ottundendone certe rozzezze eccessive sono affaristi e carrieristi nati e non lo danno a vedere.Nelle loro liste non ci sono i migliori ci sono quelli che per conto loro contano nel paese grazie alla proprietà ed ad altri mezzi materiali per affermarsi:Certo non mezzi intellettuali o morali. Calearo ed altri cento.Pensate che il padre  di Renzi è proprietario dei giornali della Toscana Renzi è alien è Berlusconi nel corpo del grande partito della sinistra nemmeno un democristiano da famiglia del Mulino Bianco, un berlusconide deve pescare i voti di affaristi ed evasori ed anticomunisti il gioco gli si è rotto in mano elites e televisione la visibilità ed il credito che il pollaio da a Renzi guasta il giocattolo l’inammissibile viene ammesso, figlio della berlusconiana anti politica eccolo:Renzi.L’eredità della scemenza e la televisione come unica scuola. Siamo diventati avversari irriducibili del PD se siamo decenti.Continua la loro offensiva contro le masse popolari ed infangano chi è comunista, un dileggio che vi vuole appartenenti solo a strati inoccupati, parassitari, giovanili o per opposto cose da vecchi garibaldini che offendono con la sporca acqua di Lourdes che sta sempre sul tavolo di Enrico Letta. Il trasformismo della cosiddetta sinistra dopo il crollo del muro di Berlino.La morte di Berlinguer prima e poi Natta malato ed Achille Occhetto un incapace.L’eredità di Berlinguer il compromesso storico con l’esperienza del Cile l’idea strategica di Berlinguer non è questa la sede per dirlo ma non c’entra nulla con l’americano Walter Weltroni ed il PD.Occhetto lo scrisse su Micromega:D’Alema, Weltroni, questa gente già figli di pezzi grossi dell’apparato che mantennero il favore di aver scodellata una buona posizione senza veri meriti entrarono nel PCI per fare carriera non erano mai stati comunisti.I figli inetti fanno capitolare imperi industriali questo è un paese basato sul nepotismo, il classismo e la rendita che da certe posizioni.Però a noi parlano di merito con il numero chiuso nelle facoltà universitarie tagliando l’erba sotto ai piedi a dei ragazzini, favoriscono la scuola per eufemismo chiamata paritaria che estorce soldi a chi non vuole studiare, tra ricchi certo. Delfo

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